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Le maglie del Milan – Stagione 1962/63: la divisa bianca e la prima Coppa dei Campioni

Maglia Away bianca Stagione 1962/63 Coppa dei Campioni
Nella stagione 1962/63 il Milan raggiunge per la seconda volta in quattro anni la finale di Coppa dei Campioni. Le giocate di Rivera e i gol di Altafini danno inizio alla leggenda del Milan in maglia bianca.

Redazione

Nel 1954 il Daily Mail afferma che il Wolverhampton è la squadra non solo più forte d’Europa, ma anche del mondo. I giornali francesi non sono d’accordo, squadre come il Real Madrid e il Milan non hanno nulla da invidiare ai colleghi britannici. Ebbene, su proposta del quotidiano transalpino L’Équipe, la FIFA impone a la UEFA l’organizazzione di un nuovo torneo tra club europei: nasce la Coppa dei Campioni.

Il Milan è l’unica squadra italiana a partecipare alla prima edizione 1955/56 ma incontra in semifinale quella che risulterà la bestia nera dei rossoneri: i Blancos del Real. Il Diavolo viene eliminato in semifinale nel 1956 e perderà la finale del 1958 ai supplementari contro gli spagnoli, i quali metteranno in bacheca a Madrid i trofei delle prime cinque edizioni.

Già nel 1961, l’egemonia dei Blancos viene spezzata dal Benfica di Eusebio, che si aggiudica il trofeo per due stagioni consecutive. Il Milan nel maggio del ‘62 ha vinto il suo ottavo titolo nazionale e il presidente Rizzoli ha un obiettivo chiaro per la stagione successiva: il titolo europeo. Nelle prime due gare di campionato i ragazzi di Nereo Rocco vanno a segno per 8 volte, ma è solo di preparazione alle notti europee.

Nelle eliminatorie di Coppa di Campioni il Milan mette 13 gol (tra andata e ritorno) al malcapitato Union Luxembourg; archivia la pratica Ipsich Town con 3 gol all’andata degli Ottavi, e vola a Istanbul per i quarti. In casa del Galatasaray la compagine del Paròn subisce lo svantaggio dopo 4 minuti su un campo ghiacciato, ma alla fine dei 90’ la rimonta è completata: 1-3. Nel ritorno a San Siro il Diavolo ne fa cinque alla squadra turca e Altafini tocca quota 12 marcature nel torneo.

Dopo circa un mese è il Dundee FC a presentarsi a San Siro per la semifinale, altri cinque goal del Milan: è finale.

L’altra finalista è il Benfica di Eusebio, campione in carica. Le maglie dei portoghesi sono di un rosso acceso, e se la squadra di Milano vestisse creerebbe confusione. Ecco quindi che il Milan scende in campo con la seconda divisa: maglia bianca a maniche lunghe con polsini e colletto rossoneri, lo scudetto cucito sul petto. Completano dei pantaloncini bianchi e dei calzettoni con rifiniture rossonere. La maglia vintage Milan bianca 1963 segnerà un prima e un dopo nella storia rossonera.

È il 22 maggio 1963, allo Stadio di Wembley va in scena la finale di Coppa dei Campioni in un orario insolito, le 15.00. Le televisioni italiane trasmettono l’evento, ma solamente in differita. Quando Eusebio porta in vantaggio i lusitani, la maggior parte degli italiani ne sono all’oscuro. Altafini sembra soffrire la pressione della finale, mentre Torres sta facendo impazzire Benitez. Vista la distanza delle panchine dal campo nello stadio inglese, capitan Cesare Maldini non riesce a comunicare con Rocco. Dopo un colloquio con il portiere Ghezzi, è lo stesso difensore a scambiare le marcature: Trapattoni su Eusebio, Benitez su Torres.

Il Milan prende campo nel secondo tempo, Altafini prende coraggio e pareggia i conti. Al 70’ Rivera lancia ancora l’attacante italo-brasiliano che segna l’ultima marcatura del torneo raggiungendo quota 14. Il Milan vince l’ottava edizione della Coppa dei Campioni. La prima squadra italiana a salire sul tetto d’Europa. Da allora, nelle notti europee che contano, il Milan indossa l’abito bianco.

La maglia della finale della prima Coppa dei Campioni vinta dai rossoneri, e primo trofeo europeo vinto da una squadra italiana. Una maglia da collezione, imperdibile per ogni Rossonero.

Luca Rapetti