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COSA CI ASPETTA DOMANI SERA?

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Serata di gala a S.Siro domani sera, non due squadre qualunque, due team che hanno fatto la storia del calcio, che hanno illuminato gli occhi di milioni di tifosi ed esaltato intere folle raccolte in due degli stadi più affascinanti del...

Pietro Locatelli

Serata di gala a S.Siro domani sera, non due squadre qualunque, due team che hanno fatto la storia del calcio, che hanno illuminato gli occhi di milioni di tifosi ed esaltato intere folle raccolte in due degli stadi più affascinanti del mondo, il Camp Nou e il Giuseppe Meazza. Ma cosa ci aspetta domani sera in campo? Una grande sfida senza dubbio, ma ormai squilibrata dall'enorme differenza di livello tecnico tra le due compagini, una, il Barcellona, ancora sull'onda del successo, grintosa, ordinata e devastante in movimento, l'altra, il Milan, decaduta, ormai privata di tutti i grandi nomi che l'hanno elevata a squadra più titolata del mondo, e condannata ad un gioco da provinciale, fatto di contropiedi e di tentativi di difesa più o meno riusciti. Ma c'è una cosa che non verrà mai tolta ai rossoneri, chiunque indossi la maglia, ovvero il cuore, la passione, il sentire il peso dei colori, il peso della storia e della magia che veniva sprigionata alle giocate di Van Basten, Boban, Savicevic, Pirlo, Seedorf, Rui Costa e Kakà. Ed è quel cuore che spingerà avanti i giocatori, i quali tenteranno l'impossibile per il secondo anno di fila, tenteranno di strappare quel boato ad un pienissimo S.Siro, senza lasciare che i tre folletti Neymar, Messi e Sanchez gelino completamente l'atmosfera. Già! Perchè se il Barca quest'anno ha cambiato nettamente sistema di gioco, sacrificando il possesso al fine di una manovra nettamente più veloce e fluida, la melodia non ha subito alcun mutamento e i risultati continuano a fioccare. Il Tata Martino ha imposto il proprio diktat, pressing asfissiante, recuperare la palla e giocarla subito, evitando così lo snervante tiki taka di Guardiola, ma permettendo di far arrivare la sfera subito al maledetto trio, che insieme hanno già sfornato moltissimi gol e assist, pur avendo giocato pochissimo a causa dei problemi fisici dell'argentino. Dall'altra parte troviamo un Milan rimaneggiato, incerottato e ferito, ma carico e voglioso di riscatto. In difesa si ritroverà Philippe Mexes, che torna in coppia con Zapata, entrambi elementi fondamentali della vittoria dell'anno scorso, affiancati da Abate e Constant. A centrocampo la fisicità e la grinta di un imprescindibile De Jong verrà affiancata dalle geometrie di capitan Montolivo, incredibile a servire a Niang la palla che poi si tramutò nel gol di Muntari, e da uno tra il ghanese stesso, che potrebbe fornire fisicità alla parte centrale del campo, e Andrea Poli, ultimamente in grande spolvero e in grado di disputare prove di carattere, corsa, ma anche tanta qualità in entrambe le fasi, sia offensiva che difensiva. A completare la formazione troveremo Birsa, sorpresa dell'anno, già autore di di due pregevolissimi gol e caratterizzato da una buonissima tecnica, purtroppo mostrata a corrente alternata e mai fino al 90esimo, e i due attaccanti Matri e Robinho, ancora alla ricerca dell'intesa, ma soprattutto della via della rete. Infatti i tre giocatori più prolifici dal punto di vista realizzativo sono Andrea Poli, 2 centri per lui, Sulley Muntari, 3, e Mario Balotelli, 3. Proprio Mario si siederà in panchina domani sera, pronto ad entrare a gare in corso per far paura ai blaugrana, che, come dichiarato da Martino, sono sollevati che non giochi dal primo minuto, segno di come lo reputino una grande minaccia per la porta catalana, così come Kakà, che ha appena recuperato dall'infortunio e non è ancora in grado di disputare un'intera partita, soprattutto a questi livelli. Comunque andrà, domani sera sarà una grande gara, con una cornice di altissimo livello quale lo stadio di S.Siro pieno fino all'orlo. Come andrà realmente, questo non è dato sapersi.

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