DURA CONTESTAZIONE – KAKA’ E ABBIATI A COLLOQUIO CON I TIFOSI. ECCO GLI STRISCIONI E I CORI DELLA CURVA

La pazienza è finita. La Curva aveva avvertito tutti, ed è stata di parola. C'è stata contestazione, molta. E non è ancora finita. E' inziata allo Stadio, prima e durante la gara, poi è proseguita fuori dallo Stadio, con circa 300 tifosi appostati fuori dai cancelli di San Siro, in attesa della squadra. I calciatori sono stati costretti dalla polizia ad aspettare nei box. Balotelli si è offerto di andare a parlare con gli ultras ma è stato fermato. Permesso concesso, invece, a Kakà e Abbiati, che - scortati - hanno parlato con i supporters promettendo impegno massimo. Di contro i tifosi hanno accolto il brasiliano con cori di sostegno e applausi. Ma il malumore contro la squadra è palese. Fischi, cori e striscioni all'indirizzo di giocatori, tecnico e società, messa più volte nel mirino. Questi i termini della protesta rossonera:Cori contro la squadra: "Andate a lavorare", "Fuori i coglioni", "Sta dirigenza di merda ci ha rotto i coglioni! veniamo coi bastoni", "Vergogna, vergogna".  "Ci vediamo all'uscita dei box, indegni",  "Il Milan siamo noi, solo noi"Striscioni: "Insufficenti in tutti i settori. Mercato, passione e valori. Avete rotto i coglioni" e "Più che una società sembrate una telenovela, in pochi mesi state offuscando i successi di un'era".Dai Commandos Tigre: "Società: 27 anni di vittorie e gloria, non disonorate la nostra storia".Ce n'è anche per Allegri: "Mister, per come gioca la squadra c'è poco da stare allegri".La Sud: "Gli anni d'oro del grande Milan, gli anni di Zapata e Constant" e poi "Constant: al posto di fare il pagliaccio arrogante, rispetta chi paga per vederti giocare in modo imbarazzante".Gli striscioni nel pre-partita: "È finita la nostra pazienza, fuori i coglioni squadra, mister e dirigenza". "Mentre consumate i vostri giochi di potere, ridate al Milan il blasone che deve avere". "False promesse e prese per il culo, pazienza finita, pietà per nessuno". "Mai un Milan così disastrato, la nostra storia avete infangato".