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Buongiorno mister e grazie per la disponibilità. Come giudica quest'inizio di stagione con la Primavera del Varese?
Direi bene, anche se siamo appena agli inizi. Abbiamo fatto un buon ritiro e in campionato abbiamo battuto in casa il Cagliari e pareggiato a Lanciano. In Coppa Italia abbiamo battuto lo Spezia. Dopo aver allenato la Berretti, il Varese mi sta dando una grande opportunità con la Primavera e spero che lo sarà anche per i ragazzi che alleno.
Suo figlio Simone Andrea giocherà quest'anno nel Lumezzane, una squadra portafortuna...
Il Lumezzane è la squadra che lo ha voluto di più e che ha dimostrato maggiore voglia e orgoglio di vederlo con la propria maglia. C'erano altre squadre interessate, ma io stesso a un certo punto gli ho consigliato di andare dove avrebbe trovato spazio per mostrare tutte le sue qualità. Giocare in Lega Pro Prima Divisione non è un problema né per lui né per me, perché quando uno è forte lo dimostra in tutte le categorie. Lumezzane oltretutto è stato il trampolino di lancio di giocatori come Matri e Balotelli e sono convinto lo sarà anche per la carriera da allenatore di Michele Marcolini.
A proposito di Matri, come giudica il suo rientro alla casa madre e il reparto avanzato del Milan in generale?
In attacco il ritorno di Matri e Kakà porta esperienza nella maniera giusta. Matri è un prodotto del vivaio rossonero e sono certo che nella squadra dove è cresciuto avrà nuovi stimoli e grandi soddisfazioni. Kakà torna a casa sua: è un giocatore che ha fatto sognare i tifosi e può ancora dare tanto al Milan e al calcio in generale.
In prossimità del Mondiale, già si parla del successore di Cesare Prandelli. Chi vedrebbe bene sulla panchina azzurra?
Francesco Guidolin, senza dubbio.Da allenatore ha fatto un percorso davvero importante e in tutte le società che ha allenato ha mostrato un ottimo calcio, ottenendo risultati importanti e riuscendo a farsi voler bene dai suoi ragazzi. Vedrei bene anche Luciano Spalletti, mentre per quanto riguarda Massimiliano Allegri spero che rimanga al Milan.
Ho negli occhi la sua esultanza dopo il gol rifilato all'Inter in Coppa Italia appena passato fra le fila rossonere: cosa pensa dei calciatori che non esultano contro le loro ex squadre?
Molto dipende da quel che succede al momento dell'addio: se ti trattano con rispetto è giusto non esultare, in caso contrario l'esultanza diventa una sorta di sfogo. Anche io ho lasciato il Milan per andare altrove, ma quando in campionato con la maglia dell'Atalanta gli ho segnato contro non ho esultato. Ed era un bellissimo gol in semirovesciata, avrei potuto festeggiare con 25 giri di campo (sorride, ndr).
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