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CHI HA INCASTRATO CLARENCE SEEDORF (SENZA PUNTO DI DOMANDA): STORIE DI MATRI, ASPETTANDO MOURINHO E KLOPP

Redazione

Anche finisse oggi, con quattro partite in meno, sarebbe impossibile fare una qualsiasi colpa a Clarence Seedorf: lui in realtà ha fatto sette punti in più di chi lo precedeva, non ha fatto spendere i pochi milioni a disposizione per...

Anche finisse oggi, con quattro partite in meno, sarebbe impossibile fare una qualsiasi colpa a Clarence Seedorf: lui in realtà ha fatto sette punti in più di chi lo precedeva, non ha fatto spendere i pochi milioni a disposizione per un giocatore inutile e ha messo a frutto al meglio quelli che si è ritrovato in casa. Eppure, in maniera assurda, stanno cercando di far passare un messaggio totalmente diverso: ma questa volta, che l'assassino sia il maggiordomo, non abbiamo neanche bisogno di dirvelo in anticipo, lo avete già capito da soli.UN GIALLO TINTO DI ROSA - C'è una macchina mediatica messa in moto in maniera preoccupante, che agisce ogni giorno, che logora i rapporti ma che, almeno sull'opinione pubblica rossonera fortunatamente, sta sortendo l'effetto opposto: dicono "Seedorf non va d'accordo con i giocatori" e questi infilano un filotto di cinque vittorie di fila, dicono "Parla troppo" e poi le talpe si trasformano puntualmente in bordate anti-Clarence, mai a favore. Quanto sta accadendo sarebbe grottesco, se non fosse chiaro agli occhi di chiunque abbia un minimo dimestichezza col mondo rossonero. Qualcosa di simile accadde con Leonardo, ma lì, a non volere più ascoltare ritornelli filosofici, fu chi tirava fuori i soldi: giusto o sbagliato che fosse, alla fine, tocca anche ricordarsi che il Presidente è lui, non ciascuno di noi.LA SINCERITA' SI PAGA - Ecco, però ora sarebbe anche il momento che se ne ricordasse per salvare Clarence Seedorf, l'uomo designato da oltre un anno per portare fuori il Milan dalla mediocrità allegriana e poi abbandonato nel trappolone che gli è stato creato ad hoc. Quella frase, smentita probabilmente nel virgolettato, ma confermata nel senso, ha impermalosito qualcuno: "questa squadra non è da Milan, in estate ne cambio la metà". Clarence non l'ha detta per colpire chi ha creato la squadra, ma perchè, da uomo di calcio e da cultore della tecnica, sa che una rosa simile difficilmente possa essere considerata "da Milan", ammesso che questa locuzione abbia ancora senso. Storia del grande acquisto Matri, di quegli striscioni della Curva ad inizio anno mai così azzeccati, che altrettanto avevano urtato la sensibilità di chi comunque è riuscito a restare impunito, nonostante l'ennesima sequela di errori.ADEL-ADIL, TROPPO FORTI PER ESSERE RISCATTATI - Fa ridere pensare che, dopo la decina di milioni dell'operazione Matri tra cartellino e ingaggio, oggi si pretenda addirittura lo sconto da Valencia e QPR per Rami e Taarabt: 7 milioni per l'uno, 7 milioni per l'altro... Neanche "un Matri", la nuova unità di misura che potremmo utilizzare per il mercato rossonero. Forse sono troppo bravi, forse hanno corso troppo in questo 2014, forse sono colpevoli di aver lenito, chi con salvataggi inaspettati e chi con gol spettacolari, un calvario che sembrava scritto ma che invece è diventato cavalcata. Se al primo giugno (in realtà qualche giorno prima, come previsto dagli accordi) Adil e Adel non saranno di proprietà del Milan, qualcuno dovrà spiegare ai tifosi del Milan quali mirabolanti acquisti si prevedono in sostituzione, con cifre minori: forse il rinnovo di Abate (a proposito Clarence, almeno tu, ricorda che tra qualche giorno c'è il Derby...) e l'ennesima spalmatura di Robinho. Scusate, a proposito... Che, per caso vi serve Matri?LO SPOGLIATOIO FANTASMA - Dicono che "gli italiani sono contro di lui" e "lo spogliatoio non lo sopporta": tralasciando il "piccolo dettaglio" che la gestione di Balotelli sia evidentemente perfetta, come dimostrato dai numeri (sia dei gol che dei mancati cartellini), ora aspettiamo che i novelli Maldini, Baresi, Costacurta e Albertini diventino tali anche in campo e non solo per peso senatoriale all'interno di uno pseudo spogliatoio che non esiste. Perchè ad oggi, di qualsiasi "italiano dissidente" stiate parlando, il tifoso del Milan non ha dubbi: vendere, vendere, vendere. Altro che dargli la possibilità di decidere il futuro allenatore o di condizionare il mercato e la rosa dell'anno prossimo. In questi ultimi 360 minuti, più che mai, la parola d'ordine è sostenere la squadra. E se andrà male... Vabbè, ce ne faremo una ragione. Testa a testa Klopp-Mourinho, con il clamoroso ritorno di Carletto all'orizzonte. Perchè, dopo un allenatore inesperto, chiacchierone e perdente, saranno loro i protagonisti della panchna rossonera, vero?Francesco Letizia (@fraletizia)