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FOCUS ESTERNI – MALE TUTTI, IL MILAN NON METTE LE ALI

Angelo Taglieri

La brutta sconfitta di Genova ridimensiona ancora una volta il Milan, squadra che sembra spesso in grado di fare il salto di qualitá ma che, puntualmente, finisce per fallire gli esami decisivi continuando a mettere in luce tutte quelle...

La brutta sconfitta di Genova ridimensiona ancora una volta il Milan, squadra che sembra spesso in grado di fare il salto di qualitá ma che, puntualmente, finisce per fallire gli esami decisivi continuando a mettere in luce tutte quelle contraddizioni che la caratterizzano dall’inizio del campionato.

Tra queste possiamo sicuramente annoverare l’ormai cronica fragilitá sui calci da fermo, la mancanza di qualitá a centrocampo, l’equivoco tattico tra falso e vero nueve e lo scarso contributo in zona gol degli attaccanti.

Contro la squadra rossoblu, purtroppo, sono emerse anche lacune molto evidenti sulle corsie esterne, sia dal punto di vista difensivo che in fase di attacco.

Partendo dalla difesa, Inzaghi, orfano di Abate e De Sciglio, ha riproposto Bonera sulla corsia destra ed Armero (alla sua seconda presenza da titolare consecutiva) sulla corsia mancina. Il risultato non é stato certamente dei migliori: i due terzini del Milan hanno subito per larghi tratti le scorribande degli esterni genoani (Perotti e Iago Falque su tutti) e non sono stati in grado di garantire la spinta sufficiente in fase offensiva e nemmeno di riportare la paritá numerica a centrocampo in fase di impostazione. Soprattutto nel primo tempo, Armero ha provato a spingere ma con scarsa continuitá e qualitá nelle giocate. Da Bonera, invece, non ci si aspetta di certo di rivedere Cafu, e tutto sommato la sua prova in fase di contenimento non è stata così negativa, pesa però come un macigno l'ennesima sua disattenzione su calcio d'angolo: Antonelli indisturbato ha portato avanti il Grifone. A questo punto viene spontaneo chiedersi quale sia l'utilità di adattare un centrale sulla corsia destra.

Passando al tridente offensivo tanto caro ad Inzaghi, non sono arrivate buone notizie da El Shaarawy ed Honda. Soprattutto il giapponese appare in calo dopo il sorprendente avvio di stagione mentre al Faraone continua a mancare il guizzo in zona gol. Di buono c’é che Stephan continua ad impegnarsi, a sacrificarsi molto per la squadra ed a dialogare bene con i compagni, ma fatica tremendamente ad andare in gol con un minimo di regolaritá. A Genova i due esterni del tridente non si sono mai resi pericolosi e non sono riusciti ad incidere né con la loro qualitá né con la loro velocitá. Sono mancati sicuramente incisivitá e dinamismo e, specie nel secondo tempo, anche un po' di convinzione. Per di piú, nella ripresa, il Genoa é anche passato ad una difesa a 4 rendendo ancor piú presidiate le corsie esterne disinnescando completamente il tridente rossonero.

Nelle prime giornate giornate tra i punti di forza del nuovo Milan si erano segnalati proprio gli esterni: urge quindi ritrovare, al piú presto, il miglior Abate ed il miglior De Sciglio in difesa e l’Honda di inizio stagione in attacco. Discorso a parte merita El Shaarawy che, nonostante tutto, resta uno dei pochi giocatori di talento e capace di risolvere una partita con un guizzo o con una giocata. Un’idea, soprattutto a partita in corso, potrebbe essere quello di impiegarlo da seconda punta permettendogli di sfruttare il suo dinamismo e la sua velocitá solamente in fase offensiva e risparmiandolo da faticosi compiti di copertura.

Gaetano De Pippo