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FOCUS PM – CASA MILAN, UN MODELLO DI BUSINESS DA OLTRE 30 MILIONI

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Nel suo intervento a margine della presentazione della nuova stagione, Barbara Berlusconi ha parlato di alcuni numeri relativi a Casa Milan: pur senza una vera e propria campagna promozionale, i dati evidenziano già ottimi ricavi. Oltre...

Redazione

Nel suo intervento a margine della presentazione della nuova stagione, Barbara Berlusconi ha parlato di alcuni numeri relativi a Casa Milan: pur senza una vera e propria campagna promozionale, i dati evidenziano già ottimi ricavi. Oltre 10000 visitatori in un mese hanno portato buoni guadagni nelle casse della società.

Con un’adeguata strategia possono arrivare quei fatturati che consentirebbero al bilancio del Milan di far fronte al rosso degli ultimi anni, ma anche di avere cassa per investire in giocatori e strutture sportive. Difficile fare i conti senza conoscere nel dettaglio costi e strategie aziendali, ma possiamo provare a ipotizzare qualche numero ed a suggerire alcune idee commerciali.

Se il museo del Real Madrid attira circa 3 milioni di visitatori all’anno, puntando su eventi e promozioni interessanti si potrebbe pensare di avvicinarsi ad un simile traguardo. Stante il costo del biglietto tra i 10 ed i 15 euro, questo porterebbe circa 30 milioni di euro di entrate all’anno, creando inoltre un forte indotto, dalla vendita di maglie, sciarpe, ma anche di ogni sorta di gadgets ed ammennicoli per i più fantasiosi tifosi rossoneri: tazze, bavaglini e biberon per neonati, palline da golf, ciabatte, cappellini, portafogli, cover per cellulari, profumi e così via. Senza porre freno alla fantasia, si potrebbero così aggiungere cifre altrettanto importanti.

Una suggestiva proposta potrebbe essere quella di replicare centri del genere anche all’estero, magari in bacini d’utenza situati in terre di conquista, ovvero in Paesi in crescita, senza squadre proprie di livello mondiale, interessati al prodotto-calcio e con una popolazione che abbia forte potere d’acquisto, come Emirati Arabi, Giappone, Stati Uniti, Cina, Indonesia ed India. Bisognerebbe associare a queste branchinternazionali adeguate campagne di promozione. Non sarebbe immediato, né a costo zero, ma l’idea ha del potenziale. Se è vero che i costi primari sarebbero soprattutto da leggersi in termini di personale e strutture immobili, data la diffusione e la notorietà del brand MILAN, da un simile investimento potrebbero arrivare ulteriori importanti ricavi.

Ad ogni nuovo polo sarebbero poi associabili ristoranti ed altre strutture a targa rossonera, come palestre, sale di proiezione ed addirittura centri benessere ed alberghi, anche se questi ultimi richiederebbero investimenti maggiori e di più ampio respiro.

Con una gestione di successo gli introiti sarebbero elevatissimi ed andrebbero a sommarsi a quelli già esistenti, che peraltro costituiscono il grosso del fatturato del Milan, come i diritti televisivi e la vendita dei biglietti. Tutto questo, ovviamente, sarebbe da associare al nuovo stadio, ciliegina sulla torta di un nuovo corso di brillanti successi.

Andrea Bricchi

(Twitter: @andreabricchi77).  

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