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300 milioni di euro per uno stadio pronto all’uso per la stagione 2016/17. No, non stiamo parlando del Milan e del suo nuovo impianto, purtroppo. Stiamo parlando della Roma e del suo nuovo, ambizioso progetto, presentato al pubblico il 26 marzo scorso, tre mesi fa. Un progetto che prevede la realizzazione ex novo (come vorrebbe fare il Milan) di una nuova arena calcistica, il ‘Nuovo Colosseo’, come lo ha definito il numero uno della Roma James Pallotta. In meno di due anni.Un progetto da far invidia, verrebbe da aggiungere, perché anche il Milan sta studiando la fattibilità della cosa ma per il momento tutto rimane in stand by e i tempi si prevedono biblici. L’area prescelta è quella di Rho Fiera, che ospiterà l’anno prossimo l’Expo e che quindi sarà inagibile fino al 2016.Poi, a patto che l’acquisto dell’area vada in porto e che il Milan trovi i giusti finanziatori, bisognerà aspettare altri tre o quattro anni, prima di veder inaugurato il nuovo stadio rossonero. E’ stata la stessa Barbara Berlusconi a rivelarlo qualche giorno fa: “Il regalo che chiedo ora a mio padre è una nuova casa per il Milan. Stiamo aspettando il bando per l’acquisto di un terreno a Milano. Se ciò andrà in porto, il Milan avrà un nuovo impianto polifunzionale tra il 2019 e il 2020”. Cioè non prima di sei anni.Tempi biblici, appunto. Soprattutto se paragonati a quelli della Roma. Una data che ha fatto strabuzzare gli occhi di molti tifosi milanisti. Nessuno finora l’ha sottolineato abbastanza. Ma come? Sei, lunghissimi anni prima di avere una nuova casa di proprietà e di conseguenza nuovi introiti? Sei anni ancora prima di colmare il gap strutturale con le big d’Europa? Già, sei lunghissimi anni. Se il ritorno alla competitività del Milan dipende da un nuovo stadio, si preannunciano tempi duri e di grande carestia..
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