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RISCATTARE RAMI E’ UN OBBLIGO: ALTRIMENTI MEGLIO GIOCARE IN MAGLIA GIALLA

Redazione

Il 19 maggio i tifosi del Milan potranno capire qualcosa in più sulla loro estate: prima di sapere se Seedorf sarà ancora o meno l’allenatore del Milan (e forse non lo sanno neanche in via Aldo Rossi), verrà reso noto il destino di Adil...

Il 19 maggio i tifosi del Milan potranno capire qualcosa in più sulla loro estate: prima di sapere se Seedorf sarà ancora o meno l'allenatore del Milan (e forse non lo sanno neanche in via Aldo Rossi), verrà reso noto il destino di Adil Rami.Meglio dirlo chiaramente, senza giri di parole: non riscattare Rami significa l'ennesimo ridimensionamento, una decisione inaccettabile. Un giocatore preso in ritardo, aspettato per mesi e valorizzato finalmente da Seedorf dopo che il precedente allenatore lo aveva messo in panca per le prime due partite: morale della favola, il Milan ha il coraggio di chiedere lo sconto su un riscatto da 7 milioni, in pratica meno di ciò che è stato pagato il solito Matri. Rami non è Baresi e nemmeno Thiago Silva ma, oltre a dimostrare un attaccamento alla maglia ammirabile, ha dimostrato di essere il difensore giusto su cui ricostruire un reparto affidabile e che può crescere ancora molto nei prossimi 2-3 anni. Così si dovrebbe ragionare se ci fosse un progetto, invece oggi la realtà dice che dopo essere passato da "top club europeo" a "top club italiano" (2007-2010), poi da "top club italiano" a "top 7 italian" (2010-oggi), il Milan è pronto a fare il prossimo passo: quello dell'alzare definitivamente bandiera bianca e rassegnarsi all'anonimato.Se non ci sono 7 milioni per riscattare un giocatore che ha dimostrato di essere persin superiore al livello attuale del Club e della sua rosa (non che ci voglia molto), come si può sperare in qualcosa di roseo? Dovrebbe essere considerato un affare, una manna dal cielo, così come il possibile innesto di Alex, da affiancare o alternare a Rami, ma non da proporre come sostituto (32 anni): il tifoso del Milan soffre, dopo aver sentito il ritornello "Siamo la squadra con più finali di Champions", come se questo regalasse una wild card per la Coppa, un po' come avviene in Eurolega. In realtà, serve solo ed esclusivamente a coprirsi di ridicolo, come quella scritta, "Il club più titolato al Mondo", che fu ricamata in ben altri tempi. Chissà cosa succederebbe se migliaia di rossoneri decidessero di definirsi "il tifoso più abbonato al Mondo", forti di decenni di tessera, ma senza recarsi poi a rinnovare la loro presenza a San Siro per la prossima stagione: si sta a casa, sul divano, con su la maglia del 2003, perchè "abbiamo memoria storica", con un bel numero 13 magari, tanto per ricordare i bei tempi che furono. Maglie nuove? No grazie, perchè oltre a essere di una bruttezza rara (ci vuole coraggio a proporle), "non possiamo competere" per spendere 80 euro (anche 100 se personalizzate), causa fiscalità spagnola.In tutto questo, l'unica cosa che sembra funzionare è la squadra: Seedorf ha creato un gruppo (ma non quello che piace a Galliani), ha dato un'idea di gioco e sa farsi rispettare da tutti. Ha il profilo giusto per ridare lustro al Milan in Europa, in campo e fuori, proponendosi come un ambasciatore di valori extracalcistici e del "bel giuoco", un tempo cavallo di battaglia del presidente Berlusconi. Macchè, cambiamolo: siamo poco italiani, siamo antipatici, troppo atletici, troppo milanisti.Allora, via di "equipo de memoria": pronti?MILAN 2014/2015 (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Alex, Zaccardo, Bonera; Poli, Montolivo (c), Nocerino; Saponara, El Shaarawy, Matri. Allenatore: Inzaghi.Divisa: maglia gialla, pantaloncini verdi.Ecco... Sì! Finalmente una decisione saggia: alla fine, se le cose dovessero andare in questa direzione (felici di essere smentiti, presto!), sarà proprio meglio usare quella.Francesco Letizia (@fraletizia)