archivio2014

SEEDORF LAVORA A 360°: IL MILAN RITROVA GIOCO, ENTUSIASMO E… MUSCOLI!

Federico Albrizio

La mano di Seedorf sul Milan si vede sempre più, partita dopo partita. Inizialmente l’olandese ha lavorato molto sull’aspetto mentale: una squadra svuotata della fiducia nei propri mezzi e di entusiasmo che ora è...

La mano di Seedorf sul Milan si vede sempre più, partita dopo partita. Inizialmente l'olandese ha lavorato molto sull'aspetto mentale: una squadra svuotata della fiducia nei propri mezzi e di entusiasmo che ora è determinata a lottare su ogni pallone e sa di poter sconfiggere con l'impegno anche i nemici più ostici. Poi è stato il turno della tattica: il gioco era lento, privo di imprevedibilità, mentre adesso c'è ordine in fase di copertura e fantasia nelle trame offensive. Ma c'è un ultimo aspetto che finora aveva causato ben più di un grattacapo a Clarence: la condizione atletica dei giocatori era infatti ai minimi storici, fiato e gambe tradivano i rossoneri già nel primo tempo.Dal Verona alla Juventus: la trasformazione è quasi completa -Nella prima uscita di Seedorf a San Siro contro l'Hellas Verona erano emersi i limiti dell'era Allegri. Dopo soli 15 minuti giocati a ritmi alti molti rossoneri avevano già perso tutte le energie, e per i restanti 75' minuti il Milan si è limitato a rincorrere affannosamente gli avversari trovando la vittoria solo con un rigore nel finale. Lo stesso tecnico aveva evidenziato che la preparazione atletica andava rivista e che serviva tempo per raddrizzare la situazione. Di partita in partita il Milan ha sempre più aumentato il minutaggio di autonomia, fino alle partite contro Atletico Madrid e Juventus, dove i rossoneri hanno sostenuto il palleggio rapido e i continui ripiegamenti per quasi tutta la durata dell'incontro.Non bastano grandi qualità tecniche: nel calcio moderno servono grandi atleti -La strada è quella giusta: il Milan va adeguandosi a quelli che sono gli standard delle grandi squadre europee per quanto riguarda la mole di gioco e corsa. Ad esempio si guardi una partita del Borussia Dortmund o dei top club inglesi: i momenti di pausa sono pochi o nulli, i ritmi restano alti dal primo minuto al fischio finale, e questo ha sempre messo in difficoltà i club italiani; il gioco più tattico del nostro campionato infatti concede lunghi momenti 'morti' nel corso degli incontri. Prima dell'avvento di Seedorf i rossoneri commettevano lo stesso errore, pagando anche una preparazione atletica condizionata dai preliminari di Champions League. L'ostacolo sembra ormai quasi superato però, da un punto di vista atletico molti giocatori sembrano rinati e altri sono in via di recupero definitivo. Manca davvero poco a Clarence per non doversi più preoccupare del rendimento fisico nei 90' e potersi concentrare pienamente sul perfezionamento del gioco e del modulo, che ha fatto tornare il sorriso a tifosi e Presidente.