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Era il 1998 quando a Cannes veniva presentato "Aprile", il grande ritorno di Nanni Moretti dopo "Caro Diario", rimasto nelle menti di tutti per una delle scene più celebri del cinema di casa nostra: "D'Alema! Dì qualcosa di sinistra!", urlava il protagonista guardando "Porta a Porta". A distanza di 16 anni, la scena si ribalta: "Luciano! Dì qualcosa di destra!" starà pensando Galliani che, incassata la mezza bocciatura di Inzaghi (ma tornerà alla carica), sta provando a proporre il Toscanaccio a Silvio.Toscano, di sinistra, scatenato: se Allegri non era il profilo ideale per Berlusconi, Spalletti lo è ancora meno. Sarà un caso, ma un allenatore "politicamente schierato" (non militante, ma comunque dalle idee chiare) come Zaccheroni, fu messo in disparte con la sparata meno delicata di quasi 30 anni di presidenza. Galliani ci prova, come detto, perchè Spalletti è un suo pallino dai tempi della Roma: ne vorrebbe fare il suo nuovo Allegri, una scommessa personale da vincere ma non si sa che carte. Nel valzer delle panchine, troppe le pedine che si muovono, per capirci qualcosa: balla Lucianone come Vincenzo l'Aeroplanino, che oggi decolla su Torino, domani su Milano, dopodomani resta a Firenze. Montella ha un curriculum meno farcito di quello dell'ex Zenit, è ugualmente costoso (la famosa "clausola" da pagare) ma, lui sì, sta simpatico ad Arcore. Sarà merito di quel maglioncino che spesso schiera sotto la giacca, o del "bel giuuuoco" espresso con la Fiorentina, molto vicino al tiki-taka alla spagnola. Se fosse un Gran Premio, la prima fila sarebbe così assortita, Conte permettendo: all'ipotesi che il tri-campione d'Italia venga al Milan crediamo zero, ma sul fatto che lasci la Juve e possa così far accasare uno dei due al suo posto, ben di più (anche oltre il 50%).In seconda fila, Roberto Donadoni, l'eterno promesso sposo: non piace a nessuno, ma non dispiace neanche a nessuno. E poi, in quell'ottica politica, sarebbe proprio "top": quotazioni in leggero rialzo, ma senza troppa convinzione. La quarta posizione è sempre di Pippo, che non si aspettava di uscire con l'Udinese: quel 2-1 potrebbe costargli il presente, ma non il futuro. Freccia giù, comunque. La terza fila è la più strana che possa nascere: cosa avranno in comune Clarence Seedorf e Cesare Prandelli? Praticamente nulla, se non condividere il piazzamento. L'olandese resiste giusto per onore di contratto, ma la sconfitta di Bergamo lo ha fatto crollare: ingiustamente, occorre aggiungere, ma nel calcio la giustizia conta poco. Paga l'aver puntato poco sugli italiani? Ecco perchè qualcuno propone l'attuale CT azzurro, ma troppo dipende ancora dal Mondiale. Fine della griglia di partenza... O forse no.Dai box parte un candidato troppo forte per scattare insieme agli altri: potrebbe anche lasciare tre giri a tutti, perchè per rimontare ci metterebbe un attimo. Troppo bello per essere vero pensare ad Ancelotti: più probabile in termini statistici del proporre un Ibrahimovic, un Thiago Silva, ma sicuramente altrettanto esaltante. Carletto regalerebbe un sogno a tutti i tifosi del Milan, senza contare la possibilità di provare, con un paio di innesti calibrati con il suo aiuto, a raschiare il fondo del barile, estraendone qualcosa che oggi nessuno immagina ci sia. Ma la specialità di casa Ancelotti è anche quella. Tifiamo tutti Atletico a Lisbona? Magari non servirà a nulla, ma per 90 minuti è bello anche crederci e illuderci... L'illusione è dolce per sua natura: Carletto che torna a casa per non lasciarla mai più, avrebbe il sapore dell'ottava Champions, altro che Decima.Francesco Letizia (@fraletizia)
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