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ALLARME ROSSO(NERO): Milan senza gioco

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan
La partita persa contro la Juventus ieri sera, più che per il risultato, deve preoccupare Mihajlovic per la pochezza del gioco espresso dal suo Milan

Edoardo Lavezzari

Ancora una volta il Milan torna a casa dallo Juventus Stadium con zero punti conquistati, ma questa volta la sconfitta di Torino preoccupa più che in passato. Il Milan, paziente mai del tutto guarito di lunghissimo corso, era reduce da 11 punti in 5 partite e soprattutto qualche buona prestazione (Sassuolo e Chievo) e una strepitosa contro la Lazio. Prima della sosta il primo campanello d'allarme, con il sofferto pareggio contro la Lazio, un segnale che però squadra e staff tecnico non sono riusciti a interpretare al meglio e che ieri si è trasformato in un disastro sotto il profilo del gioco.

Se è vero che il Milan ha rischiato pochissimo, quasi tutte le iniziative importanti della Juventus sono nate da tiri dalla distanza, è anche vero che il gol arriva dalla solita distrazione individuale. Un male incurabile per Filippo Inzaghi e che invece Sinisa Mihajlovic sembra aver, in gran parte, risolto, ma certe abitudini sono dure a morire e qualche imprecisione ogni tanto colpisce la difesa rossonera. L'altra faccia della medaglia ci racconta di un Milan tra lo spaesato e l'impaurito. Raramente i rossoneri sono stati schiacciati con tale impeto nella propria metà campo: quello di ieri era un Milan dal baricentro bassissimo, i centrocampisti erano spesso schiacciati sulla linea dei difensori e in queste condizioni anche una partita di ripartenze, come quella immaginata da Sinisa Mihajlovic, si è rivelata impossibile.

Le poche volte che i rossoneri hanno provato a fare qualcosa hanno messo in mostra una serie di limiti difficili da spiegare: nella serata più nera di Montolivo, assente ingiustificato, nessuno è riuscito ad ergersi come fonte di gioco alternativa, il dialogo tra reparti è stato inesistente, con Bacca lasciato solo al suo destino per tutta la partita, sulle fasce Cerci e Niang hanno costantemente cercato la giocata più facile le poche volte che hanno provato a saltare l'uomo hanno perso banalmente il pallone, a centrocampo Bonaventura è parso spaesato e Kucka ha dato più quantità che qualità, ma non è certo una sorpresa. In questo contesto non stupisce che il Milan abbia concluso nello specchio della porta difesa da Buffon solo una volta, al minuto 93'.

La sosta non ha aiutato Mihajlovic e il Milan che sono tornati a casa da Torino con molti più dubbi e meno certezze, fortunatamente adesso arriva un ciclo di quattro partite decisamente abbordabili con Sampdoria, Carpi, Verona e Frosinone da qui a Natale, in mezzo la Coppa Italia contro il Crotone. Collezionare 10 punti è il minimo richiesto alla squadra, per il bel gioco ci sarà tempo, ma prestazioni come quelle di ieri non si dovranno più vedere.

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