Berlusconi – Galliani, una coppia ormai storica, un rapporto lavorativo che avanti dal 1979, dapprima a livello imprenditoriale, poi con l’acquisizione del Milan nel 1986 da parte di Berlusconi, a livello calcistico. Un duo vincente, un presidente e un amministratore delegato: i Totò e Peppino del calcio, che negli anni d’oro del Milan hanno procurato alla società praticamente quasi tutti i trofei: due Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club, cinque Champions League e cinque Super Coppe Europee, otto Scudetti, Una Coppa Italia, sei Super Coppe Italiane.Ventotto trofei, in ventinove anni di collaborazione. Non male, se si tiene in considerazione che le annate da cancellare, quelle in cui il Milan ha cavalcato i posti bassi della classifica, sono poche: le stagioni 1996/1997, 1997/1998, 2013/2014 e ovviamente quella attuale. Certo i momenti di crisi non sono mancati. Nemmeno un mese fa c’era chi predicava la fine di questo rapporto quasi trentennale. Ma soprattutto sembra che sia stato l’ingresso nella società di Barbara Berlusconi ad aver complicato la situazione. Si sa, alle donne per indole piace intricare le cose. L’intervento di Berlusconi però è stato provvidenziale in questo caso, il presidente infatti ha gestito diplomaticamente la situazione, spartendo l’incarico di amministrazione della società e affidando a Galliani la delega delle attività sportive e alla propria prole la delega delle attività extrasportive.Un giusto compromesso, grazie al quale l’American Airlines, la coppia vincente del poker, ha continuato a esistere. Come il poker però, anche il calcio si gioca meglio con i numeri: un gioco di situazioni giuste e di combinazioni fortuite, chi c’è dentro da una vita lo sa. Sa anche che a volte bisogna scendere a compromessi, ed è per questo motivo che giovedì scorso il patron del Milan ha ricevuto ad Arcore il finanziere thailandese Bee Taechaubol, con il quale si è impegnato a cedere il 30% delle quote del Milan entro maggio.E come nel gioco anche nel calcio la cosa importante è non perdere mai la pazienza, né con le carte né con i giocatori. Senza pietà, restando freddi: perché se perdi la testa… perdi tutto. Proprio un’altra sconfitta, infatti, è l’ultima cosa che serve in casa Milan, Inzaghi ne è consapevole. Per questo domenica è vietato sbagliare a Firenze, perché se con le carte in mano siamo tutti uguali, nel calcio a pagare è, quasi sempre, l’allenatore.Chiara De Luca@chiaradeluca90
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ASSO DI POKER ROSSONERO, 30 ANNI DI AFFARI
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