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Quando il Milan, in avvio di calciomercato, aveva stanziato ben 35 milioni di euro per rilevare dal Porto l'attaccante colombiano Jackson Martínez, i tifosi rossoneri avevano esultato: l'acquisto del bomber della formazione lusitana, uomo da 20-25 gol stagionali, avrebbe rappresentato il simbolo delle rinnovate volontà di grandezza del Diavolo. Quindi, la trattativa per Jackson Martínez è fallita, per via di dissidi tra l'entourage del giocatore e gli uomini del fondo Doyen Sports, successivamente allontanati dal nuovo corso del Milan della coppia Silvio Berlusconi/Bee Taechaubol, lasciando i tifosi attoniti, e spiazzati.
Poco male, però, perché dal cilindro l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha tirato fuori un altro attaccante colombiano, tale Carlos Bacca da Barranquilla, 29enne centravanti del Siviglia, fresco vincitore della sua seconda Europa League consecutiva con la formazione di Unai Emery. Bacca, inseguito anche dalla Roma e da varie compagini della Premier League, è stato rapidamente convinto e conquistato dal progetto rossonero, ed ha deciso di lasciare l'Andalusia dopo due stagioni nelle quali ha collezionato 108 presenze totali e 49 reti. 'El Peluca' (la 'parrucca', questo il suo soprannome), coetaneo di Martínez, è costato anche 5 milioni in meno, vale a dire 30 milioni, valore stimato dalla clausola di rescissione del suo contratto con il Siviglia. Ebbene, quei soldi, Bacca, sembra valerli davvero tutti.
Sin dalle prime uscite stagionali, Bacca ha dimostrato di essere in grado di fare la differenza nell'attacco rossonero. Rapido, veloce di gambe, furbo, caparbio: con i suoi scatti brucianti, la continua ricerca della profondità, e l'implacabile freddezza sotto rete hanno sin da subito fatto capire come Bacca rappresenti un valore aggiunto per questo Milan. Dopo una bella prestazione offerta in amichevole contro l'Inter quest'estate, la 'Gazzetta dello Sport' lo accostò addirittura a Ronaldo, il 'Fenomeno', quello originale, che nella sua prima annata nerazzurra (1997-98) si consacrò quale attaccante più forte del pianeta. Con il passare delle partite, poi, Bacca si è messo in luce anche per l'enorme spirito di sacrificio con il quale scende in campo, mettendosi a servizio di Siniša Mihajlović anche in fase di ripiegamento ed al servizio persino di Luiz Adriano, al quale, nel 4-3-1-2 del tecnico serbo, è demandato il ruolo di prima punta da area di rigore, con Bacca a girargli intorno.
Giocare un po' più distante dalla porta non ha però penalizzato il colombiano, il quale, al contrario, sta timbrando il cartellino con impressionante regolarità. Nelle due vittorie dei rossoneri in campionato c'è la sua firma: alla seconda giornata, contro l'Empoli, Bacca aveva aperto le danze con una corsa in solitaria ad aggirare la difesa toscana ed il portiere Skorupski; ieri sera, contro il Palermo, ha dato un assaggio del suo immenso repertorio tecnico, con una rete di interno destro da sudamericano vero ed uno stacco di testa da centravanti navigato che ha lasciato di stucco il portiere ospite Sorrentino. Bacca, che la Curva Sud chiama già il Re Pescatore per via delle sue umili origini e della sua prima professione, è in realtà come Re Mida: tutto ciò che tocca diventa oro.
In tutto ciò, ricorda qualche illustre milanista del recente passato: in 4 gare, Bacca ha già messo a segno 3 reti, come Mario Balotelli, quando arrivò nel gennaio 2013, e, più a ritroso nel tempo, come un certo Ricardo Kakà nel 2007. Meglio di loro? Soltanto Andriy Shevchenko, che, nel campionato 2003-2004, iniziò la stagione con 5 reti in 4 incontri. L'auspicio dei tifosi rossoneri è che Bacca, più che a Ronaldo, possa assomigliare, per quanto vinto in maglia Milan, e per quanto segnato, proprio all'ex centravanti ucraino.
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