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BERLUSCONI a tutto campo: Mihajlović promosso e torna San Siro

Daniele Triolo

Silvio Berlusconi autentico protagonista di questi giorni: confermata la fiducia al tecnico dopo il derby, ha deciso anche di restare a giocare a San Siro

Quando Silvio Berlusconi scende in campo, si sa, lo fa sempre in grande stile. Il Presidente del Milan, in questi giorni, è diventato autentico protagonista delle cronache rossonere: dapprima, il proprietario del Diavolo ha ribadito la propria stima e fiducia in Siniša Mihajlović, corroborate dalla buona prestazione offerta nel derby milanese malgrado la sconfitta e, quindi, ha spiazzato tifosi ed addetti ai lavori comunicando, di fatto, la decisione del Milan di rimanere a giocare le proprie gare interne a 'San Siro'. Andata definitivamente in soffitta, quindi, l'idea di realizzare un nuovo stadio di proprietà.

Tre punti in tre partite, due sconfitte su due partite disputate in trasferta, e per giunta contro dirette concorrenti per le parti altissime della classifica. Nel mezzo, la vittoria, giunta un po' fortunosamente al termine di una pessima prestazione corale, contro l'Empoli. Nonostante un inizio di campionato palesemente sotto tono, e sotto qualsiasi aspettativa dirigenziale, Siniša Mihajlović è stato 'promosso' da Silvio Berlusconi dopo la stracittadina milanese: il gol di Fredy Guarín, è vero, ha mandato il Milan al tappeto, ma nell'arco dei 90' il Presidente ha potuto comunque ammirare una buona squadra, scesa in campo con il giusto piglio, adeguato atteggiamento ed una mentalità offensiva tanto cara al patron rossonero. In più, nel derby si è messo particolarmente in evidenza Mario Balotelli, una scommessa dell'allenatore, avallata dallo stesso Berlusconi, che, da buon padre di famiglia, ha optato per concedere una seconda opportunità a 'SuperMario' dopo la prima, fallimentare esperienza al Milan. A questo punto, è logico attendersi un Mihajlović che insisterà sul 4-3-1-2 con in campo, contemporaneamente, Riccardo Montolivo, Giacomo Bonaventura e, quando rientrerà dall'infortunio, Andrea Bertolacci, per un centrocampo che sappia sintetizzare alla perfezione tecnica, fantasia, qualità e dinamismo. Con un Balotelli in più, utilizzabile sia dietro le punte che in luogo di Carlos Bacca o Luiz Adriano. Il Presidente approva, in attesa di risultati di gran lunga migliori.

Risultati che, nelle intenzioni di Silvio Berlusconi, continueranno ad arrivare sul prato verde dello stadio 'Giuseppe Meazza' in San Siro. Dopo aver bocciato, infatti, il progetto della realizzazione del nuovo impianto del Milan in zona Portello per il quale si era prodigata la figlia Barbara, Berlusconi, che aveva trovato troppo alti i costi di riqualificazione dell'intera area del Portello, per un attimo ha pensato di poter 'spostare' il progetto nell'area attualmente interessata dall'Expo. Purtroppo, però, anche in questo caso, i costi sarebbero stati elevatissimi e le tempistiche decisamente lunghe: considerato che le risorse che arriveranno dall'Oriente per la cessione del 48% delle quote societarie del Milan verranno destinate al ripianamento totale della situazione debitoria del club, al rafforzamento dell'organico della prima squadra sul mercato per permetterle di tornare ai vertici del calcio italiano e mondiale, ed all'espansione e commercializzazione del marchio Milan in Asia, Berlusconi ha deciso di fare un passo indietro sullo stadio, e di riconsiderare l'idea di legare indissolubilmente il nome del Milan all'impianto di San Siro, la “scala del calcio” teatro di vittorie epiche e scontri leggendari. Soprattutto adesso che lo stadio sta andando incontro ad un'operazione di restyling, anche in vista della finale di Champions League del prossimo mese di maggio. San Siro piace anche a Bee Taechaubol, che ha sposato in pieno la linea di Berlusconi.

Dopo tanti insomma, e proprio nel momento in cui, paradossalmente, rinuncia a quasi metà della sua creatura, e della sua passione, Silvio Berlusconi si riprende il Milan, tornando ad assumere un ruolo centrale nella vita del club. Con l'auspicio che il suo rinnovato amore possa condurre il Diavolo verso quei traguardi che, dal 1986 ad oggi, la famiglia Berlusconi ha portato in dote alla società rossonera.