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BERTOLACCI, impatto super: ma gli altri fanno flop

Daniele Triolo

Andrea Bertolacci, entrato a gara in corso contro il Sassuolo, è stata l'unica nota lieta del centrocampo. L'ex Genoa comincia a far vedere il suo valore

A 'San Siro', ieri pomeriggio, il Milan è tornato alla vittoria in campionato, che mancava dal 23 settembre, sconfiggendo, con molta fatica, 2-1 il Sassuolo nonostante la squadra di Siniša Mihajlović abbia giocato in superiorità numerica per oltre un'ora. Grazie alle reti di Carlos Bacca, dagli undici metri, ed al colpo di testa di Luiz Adriano, tornato al gol dopo due mesi, il Milan ha vanificato il gioiello su punizione di Domenico Berardi, che, ad inizio ripresa, aveva inferto il primo dispiacere nella carriera di Gianluigi Donnarumma.

Il Milan, tutto sommato, non ha giocato bene. La squadra ha dimostrato carattere, cuore, ha creduto sino all'ultimo nella vittoria ed alcuni singoli, tra tutti Alessio Cerci, Giacomo Bonaventura, gli stessi Bacca e Adriano, hanno dato prova di essere vivi, convincendo pienamente il pubblico e la critica. E' stato bravo anche Mihajlović, a gara in corso, ad indovinare i cambi, inserendo, oltre all'ex centravanti brasiliano dello Shakthar Donetsk, anche Andrea Bertolacci, subentrato al 70' in luogo di Juraj Kucka.

Recuperato a tempo di record dopo la forte contusione rimediata lo scorso mercoledì nel 'Trofeo Luigi Berlusconi', Bertolacci è stato gettato nella mischia nel momento peggiore del Milan, quando la squadra provava ad imbastire trame di gioco avvolgenti per scardinare l'abbottonata difesa del Sassuolo senza, però, cavarne un ragno dal buco. Ieri, il centrocampo schierato inizialmente da Mihajlović, l'inedito trio composto da Andrea Poli, Riccardo Montolivo e lo stesso Kucka, è stato infatti tenuto a bada, quasi soffocato sotto il punto di vista del pressing e del dinamismo dai dirimpettai emiliani, vale a dire Simone Missiroli, Francesco Magnanelli e Karim Laribi.

Con tutto il rispetto per i tre validi giocatori dei neroverdi di Di Francesco, dai giocatori del Milan ci si aspetta, naturalmente, molto di più. I rossoneri hanno funzionato bene sulle fasce, grazie alla verve di Cerci e Bonaventura, ma in mezzo al campo, dopo l'ultima incoraggiante prestazione nella quale Montolivo e compagni avevano tenuto in mano il pallino del gioco, si è prodotto davvero poco. Un pericoloso passo indietro rispetto alla prestazione di Torino, un calo che Mihajlović farà bene a non prendere sottogamba. Almeno fino al 70', cioè fino a quando il serbo ha richiamato in panchina lo stralunato Kucka per inserire lo scalpitante Bertolacci, nuovamente convincente.

Il centrocampista prelevato in estate dalla Roma per 20 milioni, ferocemente criticato in questi suoi primi mesi rossoneri, ha avuto, finalmente, un forte impatto sulla partita. Schierato da centrale accanto a Montolivo, nel 4-4-2 (o 4-2-4) proposto da Mihajlović, Bertolacci ha dato il meglio di sé, recuperando tanti palloni, proponendosi come punto di riferimento per i compagni, dialogando stretto, e velocemente, con il compagno di reparto, e, oltretutto, con i suoi frequenti inserimenti da dietro per le vie centrali, ha creato sovente la superiorità numerica negli ultimi venti metri, costringendo all'angolo il Sassuolo fino alla capitolazione nei minuti finali.

Il dinamismo e la qualità di Bertolacci sono state doti decisive per avere la meglio sull'avversario, e, da qui in avanti, serviranno al Milan come il pane. Che sia giunto il momento che il ragazzo cominci a far fruttare l'enorme investimento compiuto su di lui in estate dalla società?