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BOATENG umilia LUIZ ADRIANO: dubbi sul brasiliano

Daniele Triolo

Nel Trofeo Berlusconi, il ghanese Boateng, fuori ruolo, ha fatto meglio di Luiz Adriano, sul quale aumentano le perplessità di staff tecnico e società

Ieri pomeriggio, il Milan di Siniša Mihajlović ha inferto l'ennesimo dispiacere stagionale al suo Presidente, alla dirigenza e, soprattutto, alla tifoseria, perdendo 1-0 contro le riserve dell'Inter, e consegnando così il 'Trofeo Luigi Berlusconi', giunto alla 24^ edizione, nelle mani dei nerazzurri. Un vero peccato, per vari motivi: perché, come noto, il patron rossonero Silvio Berlusconi tiene molto alla coppa istituita, nel 1991, in ricordo del padre; perché si è trattato della seconda sconfitta consecutiva in un derby, dopo quella firmata da Fredy Guarín lo scorso 13 settembre in campionato; perché la squadra avrebbe voluto, e dovuto, giocare sicuramente meglio, e dimostrare di aver recepito i dettami tattici del proprio allenatore, e perché, infine, tanto lo staff tecnico quanto i tifosi del Milan si sarebbero aspettati una risposta sul campo decisamente migliore da parte di alcuni singoli.

Su tutti, certamente, il brasiliano Luiz Adriano. Acquistato quest'estate dallo Shakthar Donetsk per 8 milioni di euro, e presentato come un cannoniere da 128 reti in 266 presenze nella sua esperienza ucraina, ed internazionale, finora Luiz Adriano ha ampiamente deluso le attese. In rete lo scorso 17 agosto in Coppa Italia contro il Perugia nel 2-0 di 'San Siro', e ripetutosi 11 giorni più tardi in campionato contro l'Empoli, con il colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo risultato decisivo per battere la resistenza dei toscani (2-1), il centravanti brasiliano si è gradualmente spento, fino a risultare un corpo quasi estraneo negli schemi di Siniša Mihajlović. L'inizio della crisi del brasiliano ha una data, ed è proprio quella del 13 settembre scorso, quando, contro l'Inter, si divorò tre palle gol colossali a tu per tu con il portiere sloveno Samir Handanović nel giro di una mezzora di gioco. Da quel momento, Luiz Adriano sembra aver perso fiducia, ha smarrito quel 'killer instinct ' che tutti gli riconoscevano, e che lo avevano portato, nella scorsa stagione, a realizzare 9 reti in 7 gare di Champions League.

Già in difficoltà nel 4-4-2, dove accusa difficoltà nel giocare in coppia con Mario Balotelli, e soffre la presenza di Carlos Bacca, Luiz Adriano, schierato nelle ultime due gare (Torino e Inter) da punto di riferimento centrale nel 4-3-3, sembra adesso un pesce fuor d'acqua. Singolare, per un attaccante che, nello Shakthar di Mircea Lucescu, si trovava a meraviglia nel 4-2-3-1 infarcito di trequartisti, giocando da unico attaccante di ruolo. In società, nello staff tecnico, ed anche tra i sostenitori del Milan, aumentano i dubbi sulle effettive capacità del brasiliano: e se non fosse un top player come auspicato? Perplessità lecite, se si pensa che Luiz Adriano, contro l'Inter, non è riuscito a rendersi utile ai compagni, né con il pallone tra i piedi (tenuto poco, a dir la verità), né con i movimenti chiestigli a più riprese da Mihajlović. Sotto porta, poi, si è fatto notare unicamente al 27', quando, in una mischia concitata in area nerazzurra, Luiz Adriano è stato troppo lento nel girarsi ed andare alla conclusione, al punto da essere chiuso con efficacia da Ranocchia.

Le perplessità ed i dubbi sul 28enne centravanti nativo di Porto Alegre, poi, aumentano a dismisura se si pensa che, nella ripresa del match di ieri pomeriggio, schierato palesemente fuori ruolo, ha fatto meglio di lui persino Kevin-Prince Boateng. Il 'Boa', lo si ricorderà, era stato sospeso, sul finire della scorsa stagione sportiva, dalla sua società di appartenenza, lo Schalke 04, per “scarso impegno in allenamento e mancanza di disciplina”: tornato a respirare l'aria di Milanello, per gentile concessione di entrambe le società ad un ragazzo in difficoltà, il ghanese sembra rinato, e, dopo la discreta impressione destata nella sfida amichevole contro il Monza dello scorso 8 ottobre, Boateng ha ben figurato anche a 'San Siro' contro l'Inter come 'falso nueve'. Molto mobile, potente fisicamente, sempre nel vivo dell'azione, il numero 72 rossonero ha tentato in un paio di circostanze la battuta a rete, andandoci molto vicino con una bella volée di destro neutralizzata in calcio d'angolo da Juan Pablo Carrizo.

Insomma, con tutto il rispetto per il passato rossonero di Boateng, e fermo restando le sue innegabili qualità tecniche, se un giocatore in evidente ritardo di condizione atletica, e schierato da improvvisato centravanti, riesce a rendere meglio di uno dei colpi da 90 del calciomercato rossonero … Milan, qui abbiamo un serio problema.