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'Adriano Galliani ha fatto firmare centinaia di contratti nei suoi 30 anni da dirigente del Milan, ma non aveva mai visto qualcuno piangere per l'emozione come accaduto a Jack l'1 settembre 2014', apriamo questo articolo con un breve estrapolato de La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina. Perché Giacomo Bonaventura si è guadagnato il Milan con impegno, sacrificio e umiltà. E oggi, come sottolinea la stessa rosea, è diventato una pedina fondamentale del Milan. Una sorta di Jolly (nonostante, poi, il suo soprannome sia "Jack").
Sia con Inzaghi che con Mihajlovic ha ricoperto qualsiasi ruolo: mezzala, punta esterna, trequartista. Tutti con una serenità che non ti aspetti di vedere in un ragazzo di 26 anni, che non ha nemmeno mai vissuto l'atmosfera delle coppe europee. Ora, come se non bastasse, è diventato fondamentale anche da fermo. Le punizioni con Palermo e Crotone ne sono la testimonianza. Anche perché Bonaventura ci lavora tantissimo in allenamento.
Ma l'analisi più interessante de la Gazzetta odierna è che il jolly rossonero, ad oggi, giocherebbe in qualsiasi squadra d'Italia. Partendo dal Napoli, attualmente primo in classifica, dove potrebbe prendere il posto (o essere un'alternativa) di Hamsik o Insigne. Nell'Inter saprebbe interpretare l'idea di calcio di Mancini alla perfezione. Nella Fiorentina troverebbe spazio perché Sousa ama i giocatori intelligenti e bravi a muoversi. Nella Roma potrebbe ricoprire un ruolo nel tridente o anche nel centrocampo a tre di Garcia. Alla Juventus, infine, potrebbe giocare un pò dappertutto: mezzala nel 3-5-2, attaccante esterno nel 4-3-3 e trequartista nel 4-3-1-2.
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