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BROCCHI: “Non siamo un gruppo, dobbiamo crearne uno forte in tempi brevi”

Cristian Brocchi Milan
Cristian Brocchi ha analizzato la sconfitta interna (0-2) subita dall'Udinese in occasione della prima giornata del Campionato Primavera TIM

Daniele Triolo

Cristian Brocchi ha parlato, in zona mista, al termine dell'incontro tra Milan e Udinese, valevole per la prima giornata del Campionato Primavera TIM 2015-2016, che ha visto i friulani imporsi per 2-0 al 'Vismara. “Non siamo entrati con l’approccio sbagliato, ma siamo questi. Siamo un gruppo che sta cercando di lavorare bene e lavora bene dal punto di vista atletico e della metodologia. Però nel calcio se non sei un gruppo vero, se pensi a te stesso e se pensi di essere superiore e diverso non vai da nessuna parte. Il vero problema è proprio questo: non siamo un gruppo”.

Brocchi è convinto come le assenze non siano pesate nell'economia del match, “perché – ha spiegato - nonostante siano degli elementi molto validi quelli che mancano, fanno parte di un gruppo e anche chi non ha giocato ha colpe sull’inizio di questo inizio di campionato”. Focus sul gruppo dei ragazzi del '98: “Di loro ha parlato gente che non li ha mai visti giocare. Io li ho allenati e so quali sono sia i pregi, che sono tanti, sia quelli che sono i difetti, che sono tanti. Se non hanno mai vinto niente nel loro percorso nel settore giovanile, un motivo ci sarà e noi stiamo lavorando sui loro difetti, sperando che possano diventare sempre di meno e la speranza è che i '97 aiutino i '98, e questo non sta succedendo”.

L'obiettivo della Primavera rossonera è quello, secondo l'allenatore, di “creare un gruppo forte”. “Quando ci riusciremo – ha precisato Brocchi -, allora ci divertiremo. In caso contrario sarà impossibile”. Secondo Brocchi bisogna lavorare molto sulla testa: “Sotto gli altri punti non ho nulla da dirgli. Se non crei quell’aria giusta nello spogliatoio e non hai la concentrazione giusta il giorno della partita, non puoi ottenere un obiettivo di gruppo”, ha sottolineato, precisando come, infine, l'anno scorso ci fossero giocatori più pronti per il salto in prima squadra, quali Calabria, Mastalli, Di Molfetta. “Adesso non c’è un nome da proporre a Siniša. La speranza è che tra qualche mese ci possa essere qualcuno che possa essere pronto ad affacciarsi alla prima squadra. Pensavo di avere meno difficoltà a forgiare un gruppo solido visto che conoscevo i ragazzi. In realtà ci vorrà qualche tempo in più, ma la mia speranza è che partite come oggi ti diano quella botta che ti metta sulla strada giusta”.