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Davide Calabria, 19enne terzino del Milan, è stato intervistato dall'ex difensore rossonero Elia Legati per la rubrica di 'Sky Sport 24', 'Legati al Milan'. Calabria ha parlato del suo percorso di vita, e dei primi passi nel Milan.
Sulla famiglia: "Tutti i giorni andavo avanti e indietro, i miei genitori, soprattutto mia mamma: mi sono sempre corsi dietro".
Sulle passioni: "Mi è sempre piaciuta la fotografia – ha detto Calabria -, mi piacevano i paesaggi, mio zio mi regalò una fotocamera, poi passando gli anni non sono più riuscito a proseguire anche per via dei ritiri".
Su Donnarumma: "E' un predestinato, a sedici anni io giocavo negli Allievi, lui è titolare al Milan con tutte le pressioni che ci sono, ha qualità da grandissimo, da campione".
Sugli esordi: "Sono nato come mediano davanti alla difesa, poi a dieci anni sono arrivato al Milan e ho fatto un po' il jolly. Mi hanno provato come terzino e mi sono specializzato in quel ruolo".
Sull'esordio al Milan: "Ero rientrato in quella settimana, ho fatto qualche allenamento, pensavo di giocare con la Primavera, invece Inzaghi mi ha convocato, poi verso la fine della partita De Sciglio ha avuto dei crampi, ho sperato di entrare e mi ha detto di scaldarmi, il sogno si è realizzato – ha ricordato Calabria -. Inzaghi mi ha detto di stare tranquillo, Tassotti mi ha dato dei consigli, anche se per pochi minuti è stata un'emozione indescrivibile".
Sull'essere diventato un giocatore rossonero: "Da tifoso milanista è la cosa più bella che potesse capitarmi, è un sogno realizzato che spero possa essere amplificato con delle vittorie".
Sui giovani calciatori di oggi: "Si incontrano dei giovani che pensano di essere già arrivati invece sono solo all'inizio, fanno un po' i fenomeni. Io sono sempre stato così – ha concluso Calabria - ho iniziato da poco a giocare, sono nato in questo modo, non ho mai fatto il fenomeno".
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