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Curva-Milan, frattura (quasi) insanabile. C’è poco da salvare

Curva Sud Milan
Gli scarsi risultati della squadra, la faida con Adriano Galliani, le critiche a giocatori e mercato. La Curva Sud e il Milan sono ai ferri corti

Redazione

L’ennesimo avvertimento è arrivato ieri sera all’Olimpico di Torino dove la Curva Sud, al momento dell’annuncio delle formazioni ufficiali, ha accolto la squadra con un eloquente striscione “17/10/15 Società, mister e giocatori, per questa curva che da sempre vi incoraggia siete già all’ultima spiaggia”. L’ennesima contestazione di questi anni, iniziata già durante l’ultima disfatta casalinga contro il Napoli, è proseguita anche ieri sera nonostante i timidi segnali di risveglio del primo tempo e l’illusorio vantaggio di Bacca arrivato a metà del secondo.

La Curva sembra non voler fare sconti a nessuno e, complice il calendario, si preannunciano due partite casalinghe in dieci giorni molto molto complicate anche dal punto di vista del tifo anche se la frattura sembra essere già stata dichiarata insanabile.  Le contestazioni sono figlie del momento della squadra ma partono comunque da lontano: sono anni, infatti, che per motivi sportivi e non si registrano diversi alti e bassi nel rapporto tra il Milan e la parte più calda dei suoi tifosi.

Tutto parte, ovviamente, dai risultati negativi delle ultime annate con la Società, nella figura di Galliani, unica componente sempre al centro delle ultime proteste; se però negli anni scorsi gli Ultras hanno difeso fino all’ultimo molti giocatori e, soprattutto, due ex bandiere come Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi, quest’anno sembrano aver messo nel loro mirino anche l’allenatore e la Società: sicuramente Mihajlovic non gode del credito che avevano Seedorf ed Inzaghi nei cuori dei tifosi ed il suo passato interista non lo sta di certo aiutando ad entrare in sintonia con la tifoseria.

Anche i giocatori stanno iniziando ad essere messi di fronte alle loro responsabilità: se negli ultimi anni passava il concetto che la rosa era mediocre e che non erano stati spesi soldi per costruirla quest’anno un po’ di mercato (seppur confuso e criticabile) è stato fatto e, quindi, anche i giocatori, devono prendersi le loro responsabilità e dimostrare di meritarsi la maglia rossonera. Ovviamente Galliani resta sempre al centro delle critiche con l’aggravante di aver avuto, quest’anno, un buon budget da spendere durante l’estate.

Si preannuncia un clima strano, per non dire ostile, domenica pomeriggio quando la squadra affronterà un altro avversario tutt’altro che morbido, ovvero il sorprendente Sassuolo di Di Francesco; si replicherà a distanza di soli tre giorni, sempre a San Siro, contro il Chievo e, in caso di mancato successo domenica, il clima sarebbe addirittura peggiore.

Una volta San Siro era un fortino che metteva paura a tutti gli avversari, ora non vorremmo che squadra e tifosi entrassero definitivamente in quella strana aspirale secondo cui è meglio addirittura giocare in trasferta che in casa: urgono quindi impegno, gol e, soprattutto, 6 punti per sancire se non proprio la pace, quanto meno una tregua.

Gaetano De Pippo

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