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Mancano cinque giorni al derby di Milano, prima stracittadina ufficiale dell'anno dopo i due confronti amichevoli estivi, vinti entrambi dai rossoneri. Le due squadre arrivano all'appuntamento separate da tre punti in classifica, ma con morale e stato di forma diametralmente opposti: positivi quelli dell'Inter, che ha vinto entrambe le gare disputate finora in Serie A (contro Carpi ed Atalanta) risolvendo la pratica nel finale, mentre sono di difficile interpretazione quelli rossoneri, i quali, dopo la brutta sconfitta di Firenze, hanno reagito battendo l'Empoli al termine di una prestazione, però, decisamente poco convincente.
Anche dal punto di vista degli uomini a disposizione, i nerazzurri partono lievemente avvantaggiati rispetto il Milan: tutti abili ed arruolabili i calciatori a disposizione di Roberto Mancini, visto che Mauro Icardi dovrebbe recuperare ed essere regolamente in campo dall'inizio; assenti invece Andrea Bertolacci e Luca Antonelli nei rossoneri, con Siniša Mihajlović che sarà costretto a rivedere parzialmente il proprio credo tattico, scegliendo un centrocampo più muscolare e spostando Mattia De Sciglio sulla sinistra in difesa.
Quello di domenica, però, sarà un derby che vedrà affrontarsi due squadre nettamente differenti rispetto lo scorso anno. Il mercato estivo, infatti, ha radicalmente modificato il volto delle due formazioni, apportando novità significative nelle rispettive rose. Rispetto l'ultimo derby, disputatosi il 18 aprile scorso, l'Inter presenterà, forse appena 3 giocatori che erano in campo in quello 0-0, vale a dire il portiere Samir Handanović, Gary Medel (in dubbio) e Mauro Icardi. Per il resto, i nerazzurri hanno subito una rivoluzione totale, soprattutto in difesa, con gli arrivi di Martín Montoya, João Miranda, Jeison Murillo ed Alex Telles.
A centrocampo, l'Inter ha acquisito peso, tecnica e sostanza grazie agli acquisti di Geoffrey Kondogbia e di Felipe Melo, mentre, in attacco, Mancini potrà contare, in questa stagione, sulla fantasia e sull'imprevedibilità di Ivan Perišić, Stevan Jovetić ed Adem Ljajić. Una squadra rifatta, da capo a piedi, con l'obiettivo minimo della qualificazione in Champions League. Per tali acquisti, la società di Corso Vittorio Emanuele ha speso 79,5 milioni di euro, di cui soltanto 30 per Kondgobia, strappato proprio al Milan in un duello di mercato lo scorso giugno. Il monte ingaggi nerazzurro, secondo i dati svelati nei giorni scorsi da 'La Gazzetta dello Sport', è il quarto della Serie A, ed ammonta a 94 milioni di euro: il giocatore più pagato è il francese Kondogbia con i suoi 3,5 milioni netti l'anno; a seguire, Icardi, Palacio e Vidić, fermo per infortunio, con 3,2, ed il capocannoniere Jovetić, che ne percepisce 3 a stagione.
Anche il Milan, però, entrerà domenica sera a 'San Siro' notevolmente mutato negli uomini e nello spirito rispetto la scorsa stagione. Innanzitutto, in panchina non ci sarà più Filippo Inzaghi bensì Siniša Mihajlović; al centro della difesa ci sarà il nuovo acquisto Alessio Romagnoli, 20enne ex Roma sul quale la società ha investito moltissimo, in termini economici e di fiducia; in mezzo al campo, out per una lesione agli adduttori della coscia destra Andrea Bertolacci, debutterà dal 1' Juraj Kucka, suo compagno di squadra già al Genoa.
Davanti, poi, il Diavolo potrà contare sul letale apporto della sua pericolosa coppia d'attacco sudamericana, formata da Carlos Bacca e da Luiz Adriano. Infine, il Milan potrà beneficiare dell'apporto a gara in corso del cavallo di ritorno, Mario Balotelli, tornato in Italia determinato a diventare finalmente un campione. Obiettivi rossoneri? Ritornare in Europa, possibilmente in Champions League, 'la casa del Milan'. Per fare in modo che ciò accada, la società ha speso oltre 90 milioni di euro, tra i quali 38 soltanto per la coppia d'attacco, e 45 versati alla Roma per Bertolacci e Romagnoli. Il monte ingaggi rossonero, seppur di poco, è superiore a quello dei cugini, e si aggira sui 101 milioni di euro, il terzo della Serie A, dietro soltanto a Roma (113) e Juventus (124).
I giocatori più pagati dal club di Via Aldo Rossi sono Carlos Bacca e Riccardo Montolivo, panchinaro di lusso, che percepiscono 3,5 milioni netti l'anno; dietro di loro Nigel De Jong e Luiz Adriano con 3 milioni, e quindi un quartetto di elementi a 2,5, vale a dire Alex, Cerci, Honda e Diego López.
Questi i freddi numeri che introducono il derby: domenica sera sarà il campo a parlare, e a stabilire, almeno in questo momento, quale sia la squadra più forte di Milano.
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