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Mihajlovic a MC: “Io brusco? Non vendo fumo. Milan, problema psicologico”

Gianluca Raspatelli

Sinisa Mihajlovic ai microfoni di Milan Channel

Ecco tutte le parole di Mihajlovic rilasciate a Milan Channel prima del derby tra Milan e Inter: "Come tutti i derby, anche quello di Belgrado è caldissimo. Forse uno dei più caldi. Li sì gioca per la squadra per cui si fa il tifo da bambino. Come a Roma per Totti e De Rossi. Devo dire che in quel periodo la Stella Rossa era molto più forte del Partizan. Erano gare abbastanza scontate"

Sulla preparazione: Da giocatore non ho mai vinto un derby, mentre da allenatore penso di non aver mai perso, speriamo che continui questa tendenza anche domani. Abbiamo avuto poco tempo per preparare la gara con tutti a disposizione. Ci siamo concentrati sulla gara, ma è un problema che hanno anche i nostri avversari. Anche loro hanno qualche infortunato, siamo nella stessa situazione. Niente scuse. Giochiamo come abbiamo preparato il match e facciamo il nostro dovere. Io credo che Miranda non giocherà, mentre Icardi ci sarà.

Stile duro ma diretto: "Io so che i miei modi possono essere bruschi, ma sono abituato a dire quello che penso. Non vendo fumo e non mi accontento. Non cerco giustificazioni per me e per la squadra. Il Milan da 3 anni non fa il Milan. Prima pretendiamo più da noi stessi e prima torneranno i risultati che competono. Se invece diciamo che va tutto bene in questo momento, non facciamo il bene del Milan"

Sull'atteggiamento: Dobbiamo moltiplicare le nostre forze. Le critiche di oggi, possono diventare i successio di domani. Abbiamo tutte le qualità per essere protagonisti in questo campionato. I miei giocatori sono uomini, e le mie parole erano solo per spronarli e per renderli più responsabili.

Sulle difficoltà: "Mi rendo conto che è difficile togliersi di dosso anni complicati. Non è facile giocare a San Siro. Per noi deve essere un traguardo questo. Dobbiamo essere orgogliosi di portare questa maglia, che non è un'armatura. Da portare con leggerezza, consapevole di aver raggiunto un sogno. Loro devono tirare fuori il bimbo che c'è in loro. Bisogna divertirsi, battagliando. Il problema è ora psicologico, ma sono convinto che i ragazzi tireranno fuori questo bambino che è in loro. Vogliamo una squadra offensiva e che giochi per vincere. Siamo una squadra ambiziosa e dobbiamo dimostrarlo.

Un appello: "Vorrei solo fare un appello: domani date coraggio ai giocatori. Penso sia la gara giusta per tutto questo. Il calcio è divertimento e gioco. Le due parole sono legate. So che questo è il nostro lavoro, che ci sono pressioni, ma resta sempre un gioco. Dobbiamo giocare senza preoccupazioni. Deve essere una gioia e noi siamo privilegiati. Quando racconteremo certe cose, queste sono le gare che restono più impresse e dentro. Queste gare ti danno sentimenti belli".