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Il primo palo è sempre del portiere: lo insegnano fin dalle giovanili in tutte le scuole calcio e deve averlo pensato anche Mihajlovic subito dopo il gol di Baselli che è l’esatta fotografia del momento no che sta vivendo Diego Lopez, uno dei pochi a salvarsi la scorsa stagione ma che quest’anno sembra essere stato contagiato da quel virus di mediocrità che avvolge da anni quasi tutti quelli che mettono piede a Milanello.
Se l’anno scorso l’ex merengues era stato quasi sempre uno dei migliori in campo, in questo avvio di stagione gli errori e le prestazioni sottotono iniziano ad essere un po’ troppe: si va dagli errori in disimpegno contro Empoli e Napoli, all’uscita a vuoto contro il Palermo finendo con le ultime due incertezze sulla punizione di Insigne e sul pareggio di Baselli di ieri sera.
Da fenomeno a uno qualunque, il passo è stato fin troppo breve: solo sfortuna? È semplicemente un momento no o c’è dell’altro? Di certo anche il portierone è stato trascinato nel baratro della mediocrità e, a tratti, appare addirittura demotivato.
Ci sentiamo di escludere problemi psicologici, visti i suoi 33 anni e vista la sua esperienza internazionale; Mihajlovic, nel post partita, ha difeso il suo numero 1 sottolineando come l’anno scorso fosse stato sempre tra i migliori. Sempre il tecnico serbo ha parlato di problemi fisici accusati dallo stesso Diego Lopez negli ultimi giorni e si è detto sicuro che il galliziano tornerà presto ai suoi livelli.
Questo è quello che si augurano tutti i tifosi perché se dovesse smarrirsi definitivamente anche il numero 1, l’ennesima stagione mediocre e di sofferenza sarebbe pressoché certificata.
Guai, ovviamente, a far ricadere tutte le colpe sull’ex Real Madrid ma è innegabile i suoi errori stiano enfatizzando tutti i difetti di una difesa che, purtroppo, fa proprio dell’insicurezza il suo preoccupante marchio di fabbrica.
Gaetano De Pippo
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