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DIEGO LOPEZ pensa all’addio. Deciderà … Donnarumma

Diego Lopez, portiere del Milan in prestito all'Espanyol
Diego Lopez vorrebbe andar via a gennaio, ma potrebbe essere 'costretto 'a rimanere qualora Donnarumma smettesse di dare garanzie a Mihajlovic

Daniele Triolo

I primi segnali di rottura, tra Sinisa Mihajlovic ed il portiere spagnolo Diego Lopez, si erano avuti già lo scorso 27 settembre, quando l'allenatore serbo, a 'Marassi', in occasione della partita contro il Genoa, aveva più volte imprecato dalla panchina nei confronti del suo estremo difensore, 'reo' di non fornire le adeguate sicurezze al reparto difensivo.

Contro il Napoli, il 4 ottobre, Diego Lopez fu poi costretto a chinare il capo per altre 4 volte, bucato a più riprese dagli scatenati Allan ed Insigne, sembrando tutto fuorché in forma e, dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, in quel di Torino, contro i granata di Giampiero Ventura, l'ex portiere del Real Madrid concesse a Daniele Baselli lo spazio sufficiente, sul primo palo, per siglare il pari del Toro contro i rossoneri.

Tanto è bastato a Mihajlovic per estromettere Diego Lopez dall'undici titolare, giudicandolo diplomaticamente 'non in forma', e per promuovere titolare della porta del Milan il 16enne Gianluigi Donnarumma. Nonostante le dichiarazioni di facciata, Diego Lopez ha preso molto male l'esclusione dall'undici iniziale e ne ha approfittato, nelle settimane successive, per curarsi una fastidiosa tendinopatia rotulea al ginocchio sinistro, e si è in virtù di ciò fermato, lasciando il proscenio del 'Meazza' al giovane collega.

Gennaio, però, si avvicina, e Diego Lopez, forte di un contratto ancora piuttosto lungo (scadrà il prossimo 30 giugno 2018) ed alquanto pesante (percepisce circa 2,5 milioni l'anno), avendo fiutato l'aria che tira a Milanello e dintorni, vorrebbe tornare nella Liga spagnola alla riapertura dei termini per la compravendita dei calciatori. L'alto ingaggio dell'estremo difensore iberico frena un po' le velleità di quelle società, anche di buon livello, che avrebbero bisogno di una certezza tra i pali ma, particolare più importante da sottolineare, è che il futuro di Diego Lopez verrà deciso non tanto dallo spagnolo o dal Milan, quando dallo stesso Donnarumma.

A 16 anni, infatti, non si può di certo assicurare continuità: nella fase di crescita di un ragazzo, volente o nolente, qualche passaggio a vuoto fa parte del gioco. Se da qui alla sosta natalizia, Donnarumma continuasse a fornire le giuste garanzie all'allenatore e, magari, dimostrasse di essere davvero, realmente pronto per essere il portiere titolare a tutti gli effetti di una squadra di alto livello quale il Milan, magari anche in Europa nella prossima stagione, allora Diego Lopez potrebbe partire senza troppi rimpianti, e la società rossonera (che a fine anno perderà Christian Abbiati, il quale dirà addio al calcio) cercherebbe quindi sul mercato un nuovo secondo portiere (si parla di Salvatore Sirigu del PSG). Nel caso in cui, invece, le prestazioni di Donnarumma non continuino ad essere positive, Mihajlovic potrebbe anche voler bloccare Diego Lopez a Milano, per riaffidargli il ruolo di titolare.

A quel punto, spetterebbe proprio a Diego Lopez istruire il più giovane collega su cosa vuol dire giocare, sempre, con costanza, ad alti livelli, e su come formare un carattere vincente, condizione indispensabile per poter rimanere, per anni, ad alti livelli. E quale miglior maestro del prode Diego Lopez, che nel suo passato, in Spagna, aveva convinto José Mourinho prima e Carlo Ancelotti poi, ad accantonare un mito della tifoseria del Real Madrid come Iker Casillas?

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