L'affare, ormai, appare in dirittura di arrivo. Milione più, milione meno, ma la trattativa è talmente entrata in fase avanzata che appare realmente impossibile che il banco possa saltare. Alessio Romagnoli sarà, nel giro di qualche giorno, se non addirittura di qualche ora, un nuovo calciatore del Milan. Il ragazzo firmerà un contratto per i prossimi 5 anni, assicurando al Diavolo freschezza, gioventù ed una gran futuro nella propria retroguardia.
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DIFESA, ARRIVA ROMAGNOLI. MA CHI GIOCHERA’ AL SUO FIANCO?
Espressamente desiderato dal nuovo tecnico Siniša Mihajlović, che ha saputo scoprirlo, lanciarlo e valorizzarlo nell'ultima stagione alla Sampdoria, Romagnoli arriva a Milano per giocare titolare. Questo è uno dei motivi per i quali ha spinto, nell'ultimo mese, per lasciare Roma e la Roma, dove è nato e cresciuto, anche calcisticamente, e per sposare il progetto tecnico del nuovo Milan: in rossonero, Romagnoli si augura di poter ripercorrere la carriera di un altro grande difensore romano, quell'Alessandro Nesta al quale, da più parti, viene spesso accostato. Mancino, coriaceo nel difendere e preciso nell'impostazione del gioco dalle retrovie, Romagnoli si piazzerà sul centrosinistra della difesa a 4 di Mihajlović, in tandem con Luca Antonelli. Rodrigo Ely, che tanto bene ha fatto in precampionato in quella posizione, si siederà in panchina e sarà la prima riserva di Romagnoli.
Sorgono però dubbi su chi sarà il suo compagno di reparto, colui il quale occuperà il ruolo di centrale difensivo di piede destro. Non appena Romagnoli diventerà ufficialmente rossonero, infatti, si intensificheranno i negoziati per la cessione di Gabriel Paletta il quale, a 29 anni, e con Europeo da conquistare, ha intenzione di giocare titolare. E se non sarà possibile al Milan, intende farlo altrove, dal momento in cui ben 7 squadre hanno già chiesto informazioni in merito il costo del cartellino del difensore italo-argentino prelevato lo scorso gennaio dal Parma. Forse partirà anche il colosso brasiliano Alex, mai convincente nella sua annata in maglia rossonera, ed in difficoltà anche in questo primo scorcio di stagione: sul 33enne ex PSG ci sono il Santos ed il Besiktas. Il ballottaggio, pertanto, sembra essere ridotto a due soli elementi: Philippe Mexés e Cristián Zapata.
Il francese, ad oggi, parte nettamente favorito, in quanto possiede doti di leadership sul terreno di gioco, qualità delle quali Mihajlović ha bisogno, sia in termini di grinta, quanto per 'guidare' l'ancora acerbo Romagnoli verso la definitiva maturazione. Mexés, inoltre, si è ben comportato finora nel corso di questo precampionato, e sta dando prova di essersi meritato il rinnovo di contratto per un'altra stagione. Se terrà la testa sulle spalle, sarà lui il prescelto di Siniša. Zapata, invece, potrebbe rappresentare una clamorosa sorpresa: da emarginato a risorsa. Poteva, forse doveva partire, in quanto non è mai stato brillante nelle sue stagioni in rossonero. Poi, il Milan ha deciso di puntare, per l'attacco, sul suo connazionale Carlos Bacca, e Zapata si è come rivitalizzato, ed ha cominciato ad incamerare una serie di buone prestazioni. Sia al centro della difesa, dove può sfruttare la sua migliore qualità, la velocità, sia quando Mihajlović lo ha impiegato nel ruolo di esterno destro, dove è stato abile a mantenere la posizione, chiudere le diagonali ed effettuare apprezzati recuperi. Zapata, rispetto a Mexés, tiene meglio l'uomo, ma ha limiti di concentrazione spaventosi che, spesso, lo fanno scivolare in un tunnel infinito di errori ed orrori.
Mexés, Zapata e pure Alex: una maglia per tre, accanto al nuovo (Romagnoli) che avanza.
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