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Gianluigi Donnarumma ha rilasciato una lunga e interessante intervista al mensile Forza Milan!.
Ecco il suo ricordo dei primi guanti, regalatigli dal padre: "È stato un momento indimenticabile. Ho ancora nella mente la forte emozione di quando li ho indossati per la prima volta e ho subito pensato al mio idolo, Dida".
Poi la finale di Manchester: "Ero piccolo piccolo, ma la finale di Manchester, a livello di sensazioni e immagini, è ancora viva nel mio ricordo. Innanzitutto ho bene impresa l’emozione in casa mia, prima del calcio d’inizio di una partita storica, la prima finale di Champions tra due squadre italiane. E poi ricordo gli occhi di Shevchenko nel momento del calcio di rigore decisivo e l’abbraccio con Dida, protagonista sui tiri dal dischetto dei giocatori juventini".
Il ricordo dell'esordio: "Solo quando mi ha voluto il Milan, ho capito che i sogni, coltivati da ogni bambino che vede rotolare il suo primo pallone, sarebbero potuti diventare realtà. Quando sono entrato in campo nella partita del mio debutto contro il Sassuolo, l’emozione naturale dovuta all’entrata sul prato di San Siro ha lasciato subito il posto alla concentrazione, alla responsabilità nei confronti dei compagni, splendidi nell’accompagnarmi in questi primi passi della mia carriera".
L'emozione più grande al Milan: "Il momento più emozionante, quello che non dimenticherò mai, è stato un altro, quando Sinisa Mihajlovic mi ha preso da parte, alla vigilia di Milan-Sassuolo, e mi ha detto: domani tocca a te".
Il più forte portiere di sempre: "Dida è il portiere più forte di tutti i tempi però ho anche altri punti di riferimento, mi riferisco a due campioni con i quali mi alleno tutti i giorni. Parlo ovviamente di Diego Lopez e Christian Abbiati, due grandi interpreti del ruolo".
Infine un ringraziamento speciale: "Devo ringraziare anche Alfredo Magni, prezioso non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto sotto altri aspetti non meno importanti come il comportamento, la serenità nell’affrontare ogni momento. Anche il più difficile che incontra un portiere, per di più giovane come lo sono io".
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