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ESCLUSIVA PM – Serena Miller: “Milan, prendi Sensi”

Serena Miller
Serena Miller, opinionista di RaiSport ha parlato in esclusiva a 'Pianeta Milan' dell'attuale momento del Diavolo. Fornendo un prezioso consiglio di mercato

Daniele Triolo

Questo fine settimana il campionato di calcio di Serie A è fermo per via degli impegni delle Nazionali. Ma nella testa degli addetti ai lavori, e nel cuore dei tifosi, la propria squadra di club resta un pensiero ricorrente. Figurarsi poi quando, come nel caso di Serena Miller, professione fa strettamente rima con passione. Volto di 'RaiSport' e di TeleRomagna, per la quale segue le vicende del Cesena e del campionato cadetto, Serena Miller è sia giornalista sia calorosa tifosa del Milan. Una passione, questa, trasmessale sin da piccola dal padre, quando, poco più che bambina, era la mascotte del Milan Club San Mauro Pascoli ed ammirava il centravanti tedesco Oliver Bierhoff. “Aveva fisicità, era potente nei colpi di testa – il ricordo della Miller -, e poi era cannoniere di un Milan che, con il romagnolo Zaccheroni in panchina, vinse lo Scudetto nel 1999. Avevo 10 anni, per noi milanisti romagnoli fu un orgoglio essere rappresentati da lui”.

Serena Miller ha concesso, in esclusiva per la redazione di 'Pianeta Milan', un'interessante intervista nel corso della quale la brava e bella collega ha toccato vari interessanti argomenti inerenti il vasto universo rossonero: dal modulo di gioco recentemente messo in pratica dall'allenatore Sinisa Mihajlovic al mercato, passando per la sfida che attenderà il Milan sabato 21 novembre allo 'Stadium' contro la Juventus per finire con la scarsa chiarezza che, in questo momento, la società sta palesando nella vicenda della cessione del 48% delle quote del club a Bee Taechaubol o nella gestione degli infortuni di due elementi importanti della rosa, quali Mario Balotelli e Jérémy Ménez.

Nonostante il mezzo passo falso contro l'Atalanta, il Milan sta rimontando la classifica ed incamerando una sequela di risultati utili consecutivi. Pensa che la squadra abbia imbroccato la strada giusta? “Passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3, con il cambio di modulo, c'è stata una scossa – ha ammesso Serena Miller -; anche perché, lo schema tattico con il trequartista non aveva dato i frutti sperati. Bonaventura, comunque sempre tra i migliori in campo, uomo squadra, utile e dedito al sacrificio, in quella posizione, non aveva reso al massimo, Honda ancora meno, e di Suso neanche a parlarne. Dal 4-3-3, invece, sono giunte buone risposte: il gioco, certo, non è ancora pienamente soddisfacente, ma si spera di aver iniziato un giusto percorso. Non dimentichiamo, inoltre, che con questo sistema di gioco è arrivata la miglior prestazione stagionale, a Roma contro la Lazio”.

Sul mercato, però, la società, sembra operare in senso diametralmente opposto, cercando Franco Vázquez, argentino del Palermo, che di ruolo fa il trequartista. Secondo lei, perché? “Ritengo che per Mihajlovic la strada del 4-3-1-2 non sia stata completamente abbandonata. Se nelle prossime gare, con il modulo con tre attaccanti, la squadra dovesse continuare a fare risultati, continuerà con questo schema. Altrimenti, si potrebbe tornare punto e a capo, e, in attesa di affinare il 4-4-2, un nuovo innesto di qualità sulla trequarti, nel mercato di gennaio, potrebbe rivelarsi una scelta indovinata. Tra l'altro, reputo Vázquez l'elemento idoneo, perché ha qualità, è bravo al tiro, manda in rete con facilità i compagni, si pone sempre come fulcro del gioco offensivo della squadra”.

Non considera, forse, più urgente un innesto invece nel cuore del centrocampo, davanti la difesa, laddove il Milan fatica a creare gioco? “Il Milan, in quel settore del campo, ha una lacuna. Manca, da tempo, un uomo in grado di coordinare il reparto, creare gioco: che sia, però, un elemento di grande livello qualitativo. Un giocatore che seguo molto da vicino, e che mi piace moltissimo, è Stefano Sensi del Cesena, recentemente passato nella scuderia del procuratore Giuseppe Riso. Sono tante le squadre interessate a lui, tra le quali anche il Milan: è molto giovane, classe 1995, ed è esploso nelle ultime due stagioni in Lega Pro con il San Marino. Nell'ultimo anno aveva totalizzato 33 presenze ed 8 reti. In questa stagione in Romagna è sempre titolare, è il fulcro del centrocampo del Cesena, in molti lo accostano, per caratteristiche fisiche e tecniche, a Marco Verratti del PSG e credo che il paragone sia indovinato. Non mi dispiacerebbe vederlo nel Milan, è veloce, è tecnico, gioca la palla di prima e con semplicità”.

Non si corre il rischio di bruciarlo, così come avvenuto per Riccardo Saponara? “Non credo che si possa ripetere un nuovo caso Saponara, che io non considererei ancora 'bruciato'. In quel Milan lì, dove tutto non andava propriamente bene, chiunque avrebbe avuto difficoltà nell'esprimere il proprio talento. La sfortuna di Saponara è stata quella di essere capitato in un contesto particolare, e di essere stato frenato da infortuni. Sensi, dal canto suo, deve ancora dimostrare tanto, deve acquisire fiducia, costanza di rendimento e continuità nelle prestazioni. Ma un Milan che, si spera, possa qualificarsi per il terzo posto, o, male che vada, per l'Europa League, con un'aria diversa a Milanello, potrebbe metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Mihajlovic, poi, sta dimostrando di credere nei giovani, avendo lanciato Donnarumma, fortemente richiesto Romagnoli, dato fiducia a Calabria: Sensi può rientrare a far parte di questo progetto di Milan forte, giovane e italiano, che non guasta mai”.

Bisognerà però prima vedere che tipo di mercato il Milan potrà permettersi, se interamente finanziato, come in estate, dalla famiglia Berlusconi, oppure se si potrà ricorrere, magari, ai capitali dall'Oriente che dovrebbe portare Bee Taechaubol. Che idea si è fatta della vicenda relativa alla cessione delle quote societarie? “Bella domanda. C'è poca chiarezza in tal senso. Non si capiscono i reali motivi per i quali il closing stia slittando così tanto, se è perché il thailandese non riesce a reperire i capitali necessari o per altro. Già il fatto che, anche qualora l'operazione vada in porto, la maggioranza resti alla famiglia Berlusconi, mi fa dormire sonni tranquilli, nonostante non sia lo stile di Berlusconi portare un affare così per le lunghe: se a settembre si lavorava quasi ai dettagli, cosa di preciso ha fatto rallentare la cessione delle quote? Questo enigma si ripercuoterà, giocoforza, anche sul mercato: gennaio è dietro l'angolo, e la società, dopo aver speso quasi 90 milioni in estate, penso che difficilmente ne spenderà troppi nel mercato di riparazione, quando invece il Milan ne avrebbe bisogno, soprattutto per gli investimenti a centrocampo. Con i soldi che porterebbe Bee, il discorso potrebbe cambiare. In linea generale, comunque, in seno al Milan c'è molta incertezza, basti guardare anche come è andata evolvendosi la questione dello stadio. Si sapeva da sempre che 'San Siro' era la storia del milan, e lasciarlo interamente in mano agli interisti non sarebbe stata una gran mossa, però perché arrivare sino alla vittoria di un bando per poi ritrattare tutto? Questa vicenda, tra l'altro, ha delegittimato del suo potere Barbara Berlusconi, e l'impressione è che in società, attualmente, vinca la 'corrente Galliani' su tutte: tra i due, oltretutto, la convivenza non è proprio delle migliori”.

La poca chiarezza sul fronte societario, secondo Serena Miller, si ripercuote anche sulla gestione della prima squadra, come nel caso degli infortuni di Mario Balotelli e Jérémy Ménez, per i quali si fatica a comprendere le motivazioni reali di stop così prolungati. Entrambi, naturalmente, salteranno la grande sfida di Torino contro la Juventus: una gara che, per la collega romagnola, si preannuncia difficile ma aperta a qualsiasi risultato. “Sarà fondamentale segnare per primi, per poi gestire la situazione – ha sottolineato Serena Miller -: una partita alla pari, tra due squadre che devono risalire la classifica, a viso aperto: mi auguro di vedere un Milan convinto dei propri mezzi, che scenda in campo con la stessa voglia e foga agonistica di quello visto a Roma contro la Lazio, al di là di tutti gli infortuni o la stanchezza per gli impegni dei calciatori con le Nazionali”. Potrebbe partire dalla panchina il bomber Carlos Bacca, ma Serena Miller ripone molta fiducia nel brasiliano Luiz Adriano: “E' sempre pronto a dare il suo contributo e, nelle tre volte in cui ha segnato, contro Perugia in Coppa Italia, Empoli e Sassuolo, il Milan ha sempre vinto. Il mio auspicio è che, magari, se dovesse partire titolare allo 'Stadium', si sblocchi con un gol”.

Giocando un po' d'anticipo Juventus – Milan, chi schiererebbe in porta, in difesa difesa, nel cuore del centrocampo, e sull'esterno destro d'attacco? “Tra i pali, anche fosse stato disponibile Diego López, avrei comunque schierato Donnarumma, perché ha tanta personalità, qualità, ed era in campo lui nelle uniche due gare in cui il Milan non ha preso gol. In difesa, Calabria a destra, per me favorito su Abate e De Sciglio perché, nonostante qualche incertezza relativa alla giovane età, ha sempre dato prova di poter puntare su di lui. D'altronde, De Sciglio mi sembra impacciato, ombra di quel giocatore che era ai suoi esordi in rossonero. Un bel mistero: credo sia molto frenato sotto l'aspetto mentale. Al centro della difesa, tra Alex e Mexes, scelgo il secondo. Alex, è vero, è più utile per la crescita di Romagnoli, perché meno leader e favorevole a delegare la responsabilità del reparto arretrato al giovane collega ma, come centrale 'vincente', opterei per il francese, che si fa trovare sempre pronto, è esperto, ed un lottatore nato. Come regista, tra Montolivo e De Jong, sceglierei l'olandese, che assicurerebbe più copertura al reparto. Nel futuro 4-4-2, poi, li farei giocare insieme, con Bertolacci a destra e Bonaventura a sinistra. Infine, in attacco, con Adriano (o Bacca) e Jack, spazio a Cerci, che si è dimostrato in crescita continua (eccezion fatta per il mezzo passo indietro contro l'Atalanta), e sicuramente più redditizio di Honda e Suso come esterno largo a destra. Spero che il suo rendimento migliori ulteriormente, di modo che, magari, possa anche guadagnarsi il riscatto a fine stagione dall'Atletico Madrid”.

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