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FOCUS DIFESA: Romagnoli – Zapata, una coppia che funziona

Alessio Romagnoli Milan
Alessio Romagnoli e Cristián Zapata sono stati tra i più positivi contro l'Inter: il Milan può insistere su questa coppia di centrali di difesa

Daniele Triolo

Nell'ultima sessione di calciomercato, il Milan ha speso la bellezza di 90 milioni di euro, cifre che, dalle parti di Via Aldo Rossi, non venivano tirate fuori da un bel po' di tempo. Di questi 90 milioni, ben 25 sono finiti nelle casse della Roma per assicurarsi le prestazioni del 20enne centrale difensivo Alessio Romagnoli, reduce da uno splendido campionato disputato, sempre sotto la conduzione tecnica di Siniša Mihajlović, in prestito nelle fila della Sampdoria.

Su Romagnoli, il tecnico serbo ha puntato sin da subito: di lui si fida, in lui crede ciecamente. E' a Romagnoli che è demandato il compito di impostare dalle retrovie, quando le fonti del gioco rossonero in mezzo al campo vengono neutralizzate. Ed è Romagnoli il titolare inamovibile della retroguardia di Siniša Mihajlović, che lo ha promosso titolare fisso sin dal suo arrivo in maglia rossonera. La società ha deciso di effettuare un pesante investimento economico sul ragazzo poiché in Romagnoli il Milan rivede un giovanissimo Alessandro Nesta. Paragone pesante, forse, per un ragazzo del 1995, ma che di certo non lo spaventa più di tanto, giacché il difensore, tra l'altro, ha anche optato per vestire la maglia numero 13, la stessa del suo più illustre predecessore.

Finora, Romagnoli ha sempre offerto discrete prestazioni: esordio incerto contro la Fiorentina, dove ha causato il rigore del raddoppio viola siglato poi da Jošip Iličić, bene, al contrario, contro Empoli e Inter. Nel derby contro i nerazzurri, Romagnoli ha dimostrato di possedere un sinistro molto educato e, soprattutto, gran senso della posizione, neutralizzando, di fatto, il temuto Mauro Icardi, che ha avuto soltanto due palle gol in 90' giocati. Inizialmente, Romagnoli avrebbe dovuto giocare titolare accanto a Philippe Mexés, ma tra il francese e Mihajlović non sembra correre buon sangue, al punto tale che il biondo centrale stava per accettare, sul finire di agosto, la corte della Fiorentina: operazione, questa stoppata (ma forse soltanto rinviata al mercato di gennaio) dal Presidente Silvio Berlusconi in persona. Un'infiammazione al ginocchio sinistro, poi, ha estromesso presto Mexés dall'undici titolare, e costretto l'allenatore a 'ripiegare' su Rodrigo Ely titolare, accanto a Romagnoli, nell'avvio di campionato a Firenze: la partita di Ely al 'Franchi', però, è durata appena 36', minuto in cui il brasiliano è stato espulso per doppia ammonizione. Il 22enne ex Varese ed Avellino ha dimostrato di non essere ancora pronto per giocare titolare nel Milan, e pertanto Mihajlović ha dovuto cercare soluzioni alternative per dare a Romagnoli un adeguato compagno di reparto.

Ceduto Gabriel Paletta all'Atalanta (probabilmente il migliore dei centrali rossoneri, ma il ragazzo desiderava giocare titolare nell'anno che conduce ad Euro 2016), e bocciato Alex, Mihajlović ha quindi deciso di giocarsi tutte le sue carte sul colombiano Cristián Zapata, il quale, in rossonero, non ha mai espresso tutte le sue reali potenzialità, le quali, puntualmente, emergono ogni qualvolta l'ex difensore di Udinese e Villarreal indossa la maglia della Nazionale colombiana. Come per incanto, Mihajlović sembra aver trovato la giusta chiave difensiva: la coppia Romagnoli – Zapata funziona. I due non rischiano mai quasi nulla, appaiono sempre in controllo della situazione: sono attenti in marcatura sull'uomo ma, al contempo, si applicano bene nella difesa a zona, mettendo sovente in fuorigioco gli avversari. Sembrano aver trovato una buona intesa, e, soprattutto, fanno sentire molto il fisico agli attaccanti delle squadre rivali: tosto ma agile l'italiano, coriaceo e compatto il colombiano. Entrambi, comunque, combinano la giusta dose di eleganza, potenza e velocità.

In una stagione dove sarà possibile ricorrere pochissimo al turnover, Siniša Mihajlović può quindi insistere sulla coppia Romagnoli – Zapata, i quali, con il passare delle partite, potranno affinare ulteriormente la loro compatibilità, e trovare quel giusto feeling che restituisca al Milan una difesa decente dopo qualche anno di black out ed a Diego López, spesso costretto a salvare risultato, capra e cavoli la giusta dose di fiducia nei suoi compagni di squadra.