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FOCUS PM – Arrivano le grandi, il Milan si ‘zerbina’

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan
Contro Fiorentina, Inter, Genoa e Napoli, quattro pesanti sconfitte e nessuna rete realizzata: questo Milan manca clamorosamente di personalità

Daniele Triolo

Si dice che la vittoria dei campionati di Serie A passi, sempre, attraverso la vittoria contro le piccole squadre. Nella nostra dei tornei a girone unico, infatti, non è raro assistere a Scudetti sfumati per dei passi falsi compiuti, in maniera inaspettata, contro quelle che una volta venivano definite squadre 'materasso', o, per rimanere legati a tempi più recenti, contro le formazioni che, a fatica, abbandonano la seconda parte della classifica.

I campionati, però, si vincono anche, e soprattutto, mostrando tutta la propria forza negli scontri diretti tra le big della massima serie. La carica emotiva che può trasmettere un derby vinto, o una vittoria in trasferta in uno degli stadi più difficili da espugnare in Italia, quali ad esempio lo 'Juventus Stadium', può infatti risultare sempre decisiva ai fini della vittoria finale di un torneo duro, difficile, nel quale, per avere la meglio a maggio, è indispensabile la continuità di risultati e prestazioni.

Il Milan di Siniša Mihajlović, ad oggi, non è né carne né pesce. I rossoneri, difatti, stanno accusando non poche difficoltà contro le piccole, avendo battuto con molta, troppa sofferenza, l'Empoli in casa (2-1, grazie a dei guizzi isolati di Bacca e Luiz Adriano), Palermo ed Udinese, entrambe per 3-2. E contro le grandi, lo score è ancora più impietoso: sconfitta, con prestazione negativa, all'esordio contro la Fiorentina (0-2); altra sconfitta, con qualche timido segnale positivo, nel derby contro l'Inter (0-1); battuta d'arresto, quindi, a 'Marassi' contro il Genoa (0-1), su un campo sempre ostico contro un avversario dalla grande storia e tradizione e, infine, il rovescio interno pesantissimo contro il Napoli (0-4), al termine della gara forse più brutta disputata dalla compagine milanista negli ultimi anni.

Quando arrivano le grandi, insomma, il Milan si 'zerbina'. Quattro partite, quattro sconfitte, otto gol incassati, ed addirittura nessuno realizzato. Il più grande problema della squadra di Mihajlović, forse, non è tanto tattico, o di gioco (che, comunque, latita palesemente), quanto di testa. Riccardo Montolivo e compagni mancano clamorosamente di personalità, quella qualità tale che ti permette di sovrastare le piccole, chiudendo le partite il prima possibile, e di potersi giocare i big match al massimo delle proprie potenzialità. Agire sulla testa dei giocatori, forse, sarà il compito più difficile che attenderà Mihajlović alla ripresa del campionato, il quale, ironia della sorte, offre una sfida complicata, contro una nobile decaduta del calcio italiano, il Torino, tornato da qualche tempo in auge: Milan, se ci sei, batti un colpo.