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É stato l’acquisto più costoso, il secondo in ordine cronologico, della discussa campagna acquisti estiva ma Carlos Bacca rappresenta senza dubbio la nota più positiva di questo inizio campionato. L’impatto con la serie A é stato molto buono: il colombiano ha realizzato infatti 3 gol (tutti decisivi) in 6 presenze, per una media di un gol ogni 135 minuti.
Oltre ai numeri ed alla vena realizzativa, l’ex Siviglia ha dimostrato di essere sicuramente il miglior attaccante a disposizione di Mihajlovic anche per l’impatto che ha sulle difese avversarie e per la sua propensione a far giocare bene la squadra e, soprattutto, i compagni di reparto. Letale sia in area di rigore che nelle progressioni in campo aperto, Bacca é giá andato in gol in diversi modi dimostrando la sua completezza ed il suo peso specifico nel gioco della squadra.
Da qui nascono le critiche e le perplessitá che hanno accompagnato la scelta di Mihajlovic di tenerlo fuori dall’undici titolare a Genova: probabilmente il mister si é lasciato influenzare dall’opaca prestazione di Bacca in quel di Udine tre giorni prima, ma ormai il tempo delle scelte sta per finire; in una squadra abbastanza povera di talento i giocatori migliori vanno fatti giocare sempre, con buona pace del turnover e dei compagni di reparto. Giá, quest’ultimo riferimento non é troppo casuale in quanto sono giá iniziate a circolare le prime voci secondo cui Bacca e Balotelli sarebbero incompatibili oppure che Balotelli con il suo “non gioco” oscuri qualunque altra punta venga schierata al suo fianco.
Questo é un altro equivoco in cui il Milan, ma soprattutto Mihajlovic, non devono cadere: Balotelli deve ancora dimostrare tanto mentre Bacca é una delle poche certezze di questa squadra; il colombiano deve quindi essere il punto fermo su cui costruire e, se poi SuperMario riuscirá ad integrarsi bene nei meccanismi d’attacco, tutta la squadra ne trarrá ulteriori benefici. Non sembra opportuno, invece, che debba essere Bacca ad adattarsi al gioco di Balotelli o, peggio ancora, che debba essere lasciato fuori per presunta incompatibilità con il numero 45: è compito del mister creare l’intesa tra gli attaccanti ed i meccanismi di gioco più funzionali ma il colombiano deve rappresentare sicuramente il valore aggiunto a cui non rinunciare mai.
Sarebbe quanto meno grottesco, per non dire autolesionistico, infatti che un Milan di questo livello inizi a rinunciare al capocannoniere delle ultime due edizioni dell’Europa League che é reduce anche da 34 gol in due campionati con il Siviglia e che con la maglia dei Cafeteiros viene molto spesso preferito ad altri grandi attaccanti quali Falcao e Jackson Martinez.
Gaetano De Pippo
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