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L’anno scorso il Milan ha subito 50 reti, 26 in più rispetto alla Juventus campione d’ Italia. I numeri parlano chiaro: per vincere serve una difesa che subisca poche reti. I grandi risultati passano da una grande retroguardia, come dimostra il grande Milan del passato, che si reggeva su fondamenta solide. E' altrettanto chiaro quindi che alla difesa rossonera manchi ancora qualcosa.Lo si è visto anche nelle uscite con Alcione e Legnano, dove due squadre di caratura modesta sono riuscite a mettere insieme un gol a testa. Test poco attendibili, ovvio, ma indicazioni da non trascurare, alcuni vizi sono antichi e trascinarli nel tempo potrebbe essere un grave errore. Analizziamo allora i centrali difensivi del Milan presenti al momento in rosa, per capire cosa manchi:Alex: preso per dare solidità, certezze e carisma alla difesa, ha vissuto una stagione molto travagliata, perseguitato dagli infortuni. Mai completamente in forma, ha disputato pochissime partite e il punto interrogativo sulla sua consistenza fisica resta, tanto da finire sul mercato. Pregi: esperienza, caratura internazionale, lettura dell’azione e leadership. Difetti: età avanzata e costanti infortuni, scarsa affidabilità da un punto di vista fisico.Mexes: da pochi giorni gli è stato rinnovato di un anno il contratto. Tecnicamente è il difensore più forte che il Milan abbia in rosa, l'unico in grado di impostare l'azione. Al netto delle intemperanze caratteriali e a volte dei suoi black out, è forse il più affidabile del gruppo. Allegri, Seedorf e Inzaghi erano scettici su di lui, ma col tempo si sono lasciati conquistare. Con tutti è passato dalla tribuna alla panchina, dalla panchina al campo, fino ad indossare la fascia da capitano. Capiterà lo stesso anche con Mihajlovic? Pregi: tecnica, leadership, attitudine al gol. Difetti: rispetto della posizione non sempre ottimale, carattere molto particolare.Paletta: arrivato a gennaio dal Parma, ha giocato spesso con risultati buoni. E' ottimo in marcatura e bravo di testa, attento nel corso della partita, ma ancora lontano dal recitare quel ruolo di guida che la difesa del Milan ha bisogno. Pregi: determinazione, marcatura, affidabilità. Difetti: poca attitudine al comando e all'impostazione del gioco.Zapata: il colombiano è stato sempre considerato un difensore dalle grandi potenzialità, ma la sua esplosione non si è compiuta fino in fondo. Ha sempre alternato prestazioni sontuose a errori e amnesie clamorose, soprattutto in fase d'impostazione. La sensazione è che debba essere guidato da un leader difensivo in grado di tenerlo concentrato per tutti i 90’ minuti. Pregi: velocità, marcatura e grandi recuperi. Difetti: discontinuo, necessita di un leader al fianco che lo guidi nei movimenti.Rodrigo Ely: tornato dal prestito all’Avellino, è stato giudicato come uno dei migliori difensori del campionato cadetto. Ha potenzialità, ma poco tempo e spazio per dimostrarle. Mihajlovic sembra crederci molto, potrebbe essere una delle sorprese della stagione, anche se un grande acquisto potrebbe ridurre ulteriormente la sua possibilità di giocare e farsi le ossa. Pregi: giovane, promettente, recettivo. Difetti: poca esperienza, scarsa abitudine a giocare costantemente ad alti livelli, con grandi pressioni. E' un incognita.Da questa analisi è evidente come ci sia l'esigenza di un colpo di mercato nel reparto arretrato. Il nome più caldo è sempre quello di Alessio Romagnoli, classe 95, sul quale il Milan punta fortemente e che vuole cercare di prendere a tutti i costi. Il suo acquisto permetterebbe a Mihajlovic di avere finalmente un centrale mancino in rosa, in grado di marcare e impostare. Giovane, italiano, promettente: ha l'identikit del grande colpo. Roma permettendo.Salvatore Cantone
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