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FOCUS PM – Milan, a gennaio urgono rinforzi in difesa

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan
Il Milan pensa già al mercato invernale: si parla, però, troppo di giocatori offensivi quando, al contrario, andrebbe rivalutata la retroguardia …

Daniele Triolo

Mancano circa due mesi alla riapertura dei termini del calciomercato: il prossimo lunedì 4 gennaio, infatti, sarà ufficialmente inaugurata la sessione invernale che, fino alle ore 23.00 del successivo lunedì 1° febbraio, consentirà alle squadre italiane di operare sul mercato per apporre dei correttivi ai propri organici, sfoltendo magari delle rose 'extralarge' ed intervenendo laddove più necessitano, per colmare delle falle emerse in questo primo periodo della stagione.

Tra queste, ci sarà, naturalmente, anche il Milan, che già ora si sta muovendo con convinzione per individuare i giocatori giusti per il progetto tecnico di Sinisa Mihajlovic. Un progetto del quale, con tutta probabilità, a gennaio non faranno più parte i centrocampisti Antonio Nocerino, José Mauri ed il trequartista spagnolo Suso, scivolati rapidamente fuori dalle grazie dell'allenatore serbo; l'italo-argentino, addirittura, non è mai stato preso in considerazione per disputare le gare ufficiali. Adriano Galliani ha già allacciato vari contatti, con molte società, per potenziare la rosa milanista, ed i giornali, in questi giorni, hanno già accostato al Milan tanti nomi: piace, molto, il 20enne regista del Cesena, Stefano Sensi; è ad un passo, a patto che mantenga una condizione fisica accettabile, la conferma in rossonero di Kevin-Prince Boateng, che si allena già da un po' con la squadra di Mihajlovic; sono state richieste informazioni per due trequartisti di talento e prospettiva, quali Franco Vázquez del Palermo (26 anni) e Marko Pjaca (20) della Dinamo Zagabria. Inoltre, le precarie condizioni fisiche di Mario Balotelli, unitamente ai fastidiosi ed infiniti problemi alla schiena di Jérémy Ménez, stanno facendo riflettere la società se sia o meno il caso di cominciare a sondare il mercato, italiano ed internazionale, anche per un nuovo attaccante.

Si tratta però, eccezion fatta per Sensi, unicamente per giocatori offensivi. Reparto in cui il Milan, con i vari Giacomo Bonaventura, Keisuke Honda ('bloccato' da Galliani in rossonero fino a giugno), Alessio Cerci, Carlos Bacca, Luiz Adriano e M'baye Niang appare ampiamente coperto. La società, come in ogni sessione di mercato, sembra mettere in secondo piano la difesa, settore dove, a ben vedere, andrebbe profusa la maggior parte del budget per il mercato invernale. Vero, in estate è giunto da Roma, dietro pagamento di ben 25 milioni di euro, il promettente Alessio Romagnoli, sul quale la società ha intenzione di fondare la retroguardia negli anni a venire. Ma è pur vero che, ad oggi, la difesa del Milan appare sicuramente perfezionabile, e certamente poco futuribile. Il brasiliano Alex, che Mihajlovic ha recentemente promosso titolare al fianco di Romagnoli, è spesso fermo per acciacchi fisici. Philippe Mexés, rientrato a disposizione del gruppo soltanto da una ventina di giorni, e che ha esordito con il botto in campionato domenica sera all'Olimpico contro la Lazio, non è tra i difensori preferiti da Mihajlovic, ed ha salvato il posto in rosa in estate soltanto perché, al contrario, elemento gradito, per qualità tecniche, umane e di leadership, al Presidente Silvio Berlusconi. Entrambi, tra l'altro, sono classe 1982, e pertanto avviati verso la fine della carriera. Il colombiano Cristián Zapata, il più giovane dei tre (29 anni) spesso impiegato in questo torneo dal 1', ha ulteriormente deluso le attese, collezionando numerosi svarioni e dimostrando, forse definitivamente, di non essere un difensore 'da Milan. E tutti e tre, va sottolineato, andranno in scadenza contrattuale il prossimo 30 giugno 2016.

Resta soltanto Rodrigo Ely, che il Milan aveva ricomprato a luglio dall'Avellino per 1 milione di euro dietro precisa indicazione di Mihajlovic, il quale, però, ha pagato dazio all'inesperienza ed alla Serie A in alcune gare cruciali, ed è finito rapidamente in panchina, etichettato come buona riserva e nulla più, anche per evitare il pericolo di una bocciatura prematura e definitiva. Quindi? A conti fatti, dietro la coperta del Milan è davvero molto corta: se sugli esterni, con Ignazio Abate, Davide Calabria, Mattia De Sciglio e Luca Antonelli la formazione rossonera può dormire sonni relativamente tranquilli, nel cuore della retroguardia la società dovrebbe intervenire al più presto, per assicurare stabilità e garanzie al reparto. Anche alla luce dei 16 gol subiti in 11 giornate di campionato: decisamente troppi per un club che punta alla qualificazione in Champions League. Tremano, però, i tifosi rossoneri al solo pensiero che l'unico nome accostato al Milan per quanto concerne i possibili rinforzi in difesa corrisponde a quello di Andrea Ranocchia, ex capitano dell'Inter, fatto fuori senza sé e senza ma da Roberto Mancini in favore della coppia Murillo-Miranda. Questo Milan, per volare, necessita, probabilmente, di un piccolo sforzo in più. E di un po' più di oculatezza nel valutare le reali esigenze dell'organico, reparto per reparto. Altrimenti, la zona Champions rischia di restare una mera utopia.

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