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FOCUS PM – Milan, una difesa da registrare

De Sciglio Milan
Il Milan è in crescita, ma sono troppi i gol subiti dalla retroguardia rossonera.

Gianluca Raspatelli

Il Milan è in evidente ripresa, e a riconoscerlo è lo stesso Mihajlovic. Infatti il tecnico serbo ha parzialmente abbandonato la linea dura adottata dopo le prime due gare nei confronti della squadra, in favore di una moderata soddisfazione per i miglioramenti dimostrati nel derby e contro il Palermo. Ma attenzione a rilassarsi, perchè i problemi ci sono. Infatti, se nelle prime due gare l'imputato principale era il centrocampo, dopo il match di ieri le preoccupazioni riguardano la difesa. Il problema nella fase di non possesso è stato notato e ammesso sempre dall'allenatore: "".

Mihajlovic parla di attacco e difesa, ma il riferimento è chiaramente alla fase di possesso e a quella di non possesso. Infatti il Mister rossonero ha ripetuto più volte che la fase difensiva riguarda tutta la squadra, non solo il reparto arretrato. E, nonostante l'errore di marcatura di De Sciglio riconosciuto da Mihajlovic, in effetti sembra proprio che l'intera squadra in certi momenti delle partita non riesca a tenere il ritmo delle avversarie.

I centrali di difesa, Romagnoli e Zapata, sembrano aver trovato un loro equilibrio e finalmente riescono a coprire la profondità con efficacia. Il problema di questa coppia riguarda prettamente le imprecisioni in fase d'impostazione. Ma l'azione deve necessariamente partire da loro, perciò la precisione è fondamentale.

I terzini sono un punto ben più dolente. Infatti De Sciglio, nonostante sembri in crescita per quanto riguarda la condizione e la personalità, non riesce ancora a fare il salto di qualità nell'uno contro uno e nella marcatura. Ieri l'errore è stato sottolineato sia da Mihajlovic ("") sia da una bandiera rossonera ed ex compagno di De Sciglio, Massimo Ambrosini (""). In attesa del recupero di Antonelli, De Sciglio sarà adattato a sinistra: per quel salto di qualità, questo è il momento giusto. Calabria invece ha disputato contro il Palermo una grande partita, prendendo il posto del sempre confusionario Abate. Si tratta di un ragazzo alla prima stagione in Serie A. Il talento c'è, ma di certo deve essere guidato dal centrale a lui vicino.

Arriviamo al centrocampo, il reparto intorno al quale gira la prestazione dell'intera squadra. Infatti, se l'errore individuale di ieri è di De Sciglio, è chiaro che i Rossoneri hanno iniziato a soffrire il Palermo proprio quando i tre sulla mediana (Kucka, Montolivo e Bonaventura) sono andati fisicamente in affanno. Se i centrocampisti non hanno la giusta intensità per accorciare sul pressing degli attaccanti e fare da schermo alla difesa, l'intera squadra si allunga inutilmente e lascia grandi spazi di inserimento e di uno contro uno agli avversari. Il pressing portato coi tempi sbagliati è il motivo del gol subito dall'Inter, la difesa puntata in totale libertà, senza schermo del centrocampo, è la causa della sofferenza del secondo tempo contro il Palermo.

Infine arriviamo al cosiddetto ultimo difensore, che in realtà è il primo a dare sicurezza o apprensione con le sue prestazioni all'intero reparto difensivo. Diego Lopez, dopo l'incredibile scorsa stagione, pare aver perso tutta la calma e precisione dell'ultimo campionato. Infatti, oltre al pasticcio sul primo gol del Palermo, spesso mette in difficoltà i compagni con disimpegni quanto meno superficiali. Il problema sembra essere soprattutto psicologico: deve ritrovare tutta la sicurezza che l'anno scorso ne facevano uno dei migliori portieri della Serie A.

Mihajlovic non avrà tempo per lavorare su questi problemi, visto che martedì c'è il turno infrasettimanale contro l'Udinese. Ma forse si può risolvere buona parte dei problemi con l'atteggiamento giusto e con un corretto uso dei cambi, ieri arrivati forse tardi vista la stanchezza a centrocampo. Una cosa è certa: i calci d'angolo continuano a essere un incubo per i tifosi rossoneri.

 

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