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“GALLIANI va affiancato”: Ecco 5 possibili DS

Adriano Galliani Milan
Adriano Galliani è al centro delle critiche: molti gli chiedono di delegare ad un DS una parte del suo, gravoso, lavoro. Ecco alcuni profili di alto livello

Edoardo Lavezzari

ha aperto il vaso di Pandora "Galliani? Un bravo dirigente, ma non è abbastanza preparato nella scelta dei giocatori, serve un direttore sportivo al suo fianco". Parole pesanti, specie se a dirle è uno dei giocatori più importanti della storia del Milan e del calcio italiano e mondiale. Un uomo in grado di vincere 5 Champions League. Torniamo però al vaso di Pandora, (soprattutto grandi ex Milan) . Quello che vi proponiamo oggi è una provocazione, un gioco: e se davvero Galliani decidesse di affidarsi ad un direttore sportivo di prestigio a chi si potrebbe affidare? Ecco cinque possibili candidati:

Sean Sogliano

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E' l'uomo voluto con forza da Barbara Berlusconi: ha costruito uno dei migliori Verona di sempre per accasarsi a Carpi, esperienza decisamente negativa che ha portato a delle clamorose dimissioni dopo tre mesi dall'inizio del campionato. Uomo di grande esperienza ha guidato il Varese dall'eccellenza alla Serie B, prima del miracolo Hellas Verona. Sicuramente è un fine conoscitore del calcio, l'unico limite è la sua esperienza praticamente nulla quando si parla di grandi club.

Riccardo Bigon

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Accasatosi al Napoli nel 2009, Bigon ha raccolto il bel lavoro fatto da Marino, ma ha dato al Napoli una vocazione di più alto livello. Con lui in Azzurro sono arrivati Cavani prima e Higuain poi (senza dimenticare i vari Callejon, Mertens, Reina e tanti altri) e soprattutto il Napoli, con lui dietro la scrivania è tornato in Champions League, ha vinto due volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa Italiana. Quest'anno, dopo un divorzio abbastanza traumatico con De Laurentiis, è passato all'Hellas Verona, un'esperienza che, almeno per il momento, non sta certo andando come si aspettava vista la difficilissima situazione di classifica dei gialloblu.

Daniele Pradè

Daniele Pradè
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Dirigente di grandissima esperienza, anche in grandi piazze, Pradè è uno degli uomini di punta dell'ultima Roma della famiglia Sensi, quella capace di mettere in discussione il dominio dell'Inter negli anni post calciopoli. La scelta di Luciano Spalletti è stata sua e con lui i giallorossi, oltre a quattro secondi posti e qualche buona cavalcata in Champions League (ricordiamo ad esempio i quarti di finale conquistati nel 2006/07) sono arrivate anche due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Conclusosi il suo ciclo romano, anche a causa del cambio di proprietà del club giallorosso, dal 2012 Pradè è il DS della Fiorentina che con lui al comando è sempre arrivata quarta (la stagione prima del suo arrivo i viola chiusero al tredicesimo posto). La scelta di Montella, come anche quella di Paulo Sousa. E' stato lui a portare in viola giocatori del calibro di Borja Valero, Mario Gomez e Giuseppe Rossi. Ha un contratto con la Fiorentina fino al 2016.

Pierpaolo Marino

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E' stato uno dei pochissimi, in questo momento difficile per l'AD rossonero, a schierarsi apertamente con Adriano Galliani. Del resto i due si conoscono ormai da anni e hanno fatto tanti affari assieme, su tutti quello che ha portato in rossonero Giacomo Bonaventura, una delle operazioni più felici fatte da Galliani in questi anni. Ha una grandissima esperienza, con lui l'Udinese è tornata a respirare l'aria europea in diverse occasioni e il Napoli non solo è tornato in Serie A, ma ha avuto tra le sue fila giocatori del calibro di Hamsik e Lavezzi, pescati nel sottobosco del calcio mondiale. La sua ultima avventura, terminata lo scorso agosto, è con l'Atalanta dove ha portato giocatori importanti per la piazza come Denis e Maxi Lopez, ma anche Zappacosta, Baselli e Cigarini. Grandissimo conoscitore del mercato sud americano, Marino potrebbe essere la figura più compatibile con Galliani.

Paolo Maldini

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Per chiudere, una provocazione. E se il prossimo DS del Milan, proprio in coppia con Galliani, fosse proprio Paolo Maldini? Il numero ha tutto quello che servirebbe per ricoprire un ruolo così importante: è fine conoscitore del gioco, ha un passato da milanista che pochissimi (forse solo Baresi) possono vantare, è il nome che i tifosi invocano ormai da anni (nonostante i dissapori con la curva) e ha una personalità che gli permetterebbe di sostenere il peso di un ruolo così delicato.

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