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Poteva e doveva essere la partita della consacrazione. Quella che avrebbe permesso al Milan di tornare nelle zone più nobili della classifica e vincere la terza gara consecutiva, cosa che non succede praticamente da un'anno e mezzo. Invece il film andato in scena a Marassi è ben diverso. Un horror nel primo tempo, con un Milan molle, svogliato e mai in partita. I rossoneri, partiti con Bertolacci in mediana, Bonaventura trequartista e la coppia Balotelli/Luiz Adriano, nei primi 45 minuti non hanno costruito nemmeno un'azione degna di nota e anzi hanno subito l'iniziativa del Genoa, passato meritatamente in vantaggio su punizione di Blerim Dzemaili, fortunato nell'occasione vista la deviazione decisiva della barriera.
A quel punto aspettarsi una reazioni dei rossoneri era lecito, ma il Milan non ha cambiato passo e anzi, ha subito l'iniziativa del Grifone. La partita è cambiata definitivamente a pochi minuti dalla fine del primo tempo, erroraccio di Zapata, Romagnoli prova a metterci una pezza, ma invece di temporeggiare stende Perotti: giallo, è il secondo, il Milan resta in 10. Mihajlovic corre ai ripari, dentro Ely e fuori De Jong. La ripresa vede un Milan più propositivo, grazie anche e soprattutto a un Balotelli ancora una volta ispirato. Il numero 45 continua a giocare troppo lontano dalla porta e a non dialogare con il compagno di reparto, Luiz Adriano in questo caso, ma è l'unico rossonero ad avere guizzi importanti e tutte le, poche, occasioni del Milan passano dai suoi piedi. Nel finale entra anche Bacca, per il tridente, ma non basta: il Milan non sfonda e nel finale può solo recriminare per un colpo di testa di Rodrigo Ely, fuori di un soffio. Il Milan perde e torna a casa con tantissimi dubbi, ancora una volta.
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