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IL MERCATO SI INFIAMMA, IL MILAN COMMETTERA’ I SOLITI ERRORI?

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Mancano quattro giornate al termine del campionato 2015-2016: ancora 180′ di gioco per concludere una delle più brutte annate del Milan degli ultimi 15 anni. La squadra affidata con tante aspettative a Filippo Inzaghi ha fatto...

Daniele Triolo

Mancano quattro giornate al termine del campionato 2015-2016: ancora 180' di gioco per concludere una delle più brutte annate del Milan degli ultimi 15 anni. La squadra affidata con tante aspettative a Filippo Inzaghi ha fatto addirittura peggio di quella che, nella scorsa stagione, Clarence Seedorf aveva ereditato da Massimiliano Allegri. Nel girone di ritorno, nonostante una buona campagna acquisti sul mercato di 'riparazione', il Milan ha conquistato 1,2 punti a partita di media: un passo da zona retrocessione.

Al tifoso rossonero, quindi, non resta che sperare di incassare meno figuracce possibili nelle gare che mancano da qui alla fine e di chiudere il torneo in maniera dignitosa e decorosa. Magari, assistendo già da sabato sera a 'San Siro' contro la Roma al lancio di qualche giovane prodotto del Vismara (Felicioli, Calabria, Mastalli ed il tanto atteso Mastour) ed attendendo come la manna dal cielo gli interventi finanziari dei nuovi soci rappresentati dalla figura di Bee Taechaubol per condurre un mercato scoppiettante e rivitalizzante.

A proposito di mercato. E' proprio in questo mese di maggio che si cominciano a gettare le basi per la sessione estiva di calciomercato; è in questi giorni che, nelle segrete stanze dei bottoni, i dirigenti di ogni società si riuniscono per fare il punto della situazione su quanto andrà fatto in sede di campagna acquisti per migliorare, potenziare o, talvolta, anche rivoluzionare la rosa dei calciatori. Il Milan andrà incontro ad un vero e proprio restyling totale, o quasi: almeno una decina di giocatori svuoterà il proprio armadietto a Milanello, ed Adriano Galliani con i suoi collaboratori dovranno necessariamente operare al meglio per la loro sostituzione. Con l'aiuto, come sembra, degli uomini del fondo Doyen Sports Investments, che detiene i diritti su quote dei cartellini di molti calciatori interessanti, sarà sicuramente più facile.

Il rischio che corre il Milan, però, è sempre il solito: privilegiare le operazioni di grido, dal grande effetto mediatico, anziché intervenire laddove la squadra, tecnicamente e numericamente, ne avrebbe maggior bisogno. Basta sfogliare le pagine dei giornali, o dare uno sguardo alle notizie di mercato che circolano con insistenza sulla rete internet, per rendersene conto: al Milan sono stati accostati, in nemmeno due settimane, nomi altisonanti quali quello di Radamel Falcao, Zlatan Ibrahimovic o Paulo Dybala. Ancora una volta, tre centravanti. Ben inteso: qualora arrivasse anche uno soltanto di questi attaccanti al Milan, il tifoso non potrebbe che esserne strafelice. Ma, a ragion veduta, sarebbe opportuno che il Milan, e la sua dirigenza, si rendesse conto come di non solo attacco viva una squadra e magari si ricordasse di quanto profetizzato, in tempi non sospetti da Arrigo Sacchi e Fabio Capello, due tra gli allenatori più vincenti della storia rossonera: “Le grandi squadre si costruiscono dalle fondamenta, dalla difesa”.

Già, perchè il Milan, ad oggi, necessita di veri rinforzi nel calciomercato estivo soprattutto nei settori di difesa e centrocampo. La difesa, che, ad oggi, conta ben 12 elementi, va prima di tutto sfoltita (in un'altra stagione senza Europa decisamente troppi), e poi senza dubbio rafforzata: andranno via sicuramente Michelangelo Albertazzi, Salvatore Bocchetti e Cristian Zaccardo; sono in dubbio Philippe Mexès (in scadenza di contratto, ed in trattativa per il rinnovo a cifre più che dimezzate), Mattia De Sciglio, Daniele Bonera, Adil Rami e Cristian Zapata. Con i soli Ignazio Abate, Luca Antonelli, Alex e Gabriel Paletta non si andrà lontano: nel pacchetto arretrato, la squadra rossonera ha assolutamente bisogno di almeno altri 3-4 elementi di indubbio valore, tra le fasce ed il cuore della retroguardia, per puntare a tornare grandi.

E che dire del centrocampo? Il settore mediano va in sostanza rifondato. Il capitano Riccardo Montolivo sarà naturalmente confermato, ma sulle sue condizioni fisiche permangono, ancora oggi, legittimi dubbi. Andrea Poli è bravo ed utile, rimarrà in organico. Poi, il nulla. Marco Van Ginkel tornerà al Chelsea per fine prestito, Nigel De Jong non prolungherà il suo contratto, Sulley Muntari è già con un piede e mezzo fuori dall'universo milanista. I soli Suso e Giacomo Bonaventura non possono bastare: servono, necessariamente, 3 elementi di quantità ed enorme qualità per alzare l'asticella degli obiettivi del Diavolo, il quale, in caso contrario, rischia di imbarcarsi nell'ennesima stagione anonima.

Tutto perché la società potrebbe non aver colto quali siano le reali priorità.

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