Inter-Milan 1-0, decide un gol del colombiano Fredy Guarín. Nerazzurri primi in classifica a punteggio pieno, con 9 punti in tre partite, rossoneri a quota 3, con l'unica magrissima consolazione di sopravanzare in graduatoria i Campioni d'Italia in carica della Juventus. Nonostante la sconfitta nel derby di Milano, però, per i rossoneri non è tutto da buttare. Anzi, la squadra di Siniša Mihajlović, reduce da prestazioni poco convincenti, ha reagito ottimamente alle critiche dei tifosi ed ai dubbi dei più scettici. Scopriamo insieme i #3motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno.
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INTER-MILAN, #3motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno
PASSI IN AVANTI NEL GIOCO E NEI SINGOLI. Rispetto all'indecente prestazione di Firenze, dove il Milan uscì dal 'Franchi' bastonato nel risultato e sotto il punto di vista del ritmo, o a quella incolore fornita contro l'Empoli, battuto a 'San Siro' soltanto grazie a delle prodezze individuali di Carlos Bacca e Luiz Adriano, il Milan visto nel derby ha palesato netti miglioramenti nel gioco e nei singoli. E' sembrata particolarmente indovinata, per esempio, la mossa di Mihajlović di piazzare Riccardo Montolivo in luogo di Nigel De Jong davanti la difesa: il capitano, a conti fatti, è l'unico elemento che il piede talmente educato da potersi dedicare all'impostazione del gioco rossonero, apparso ieri sera decisamente più fluido e ben articolato. Montolivo ha velocizzato la circolazione del pallone, aperto spesso sulle fasce, e, al contempo, contrastato con vigoria Felipe Melo. Della sua prestazione, ne hanno beneficiato anche i terzini, Ignazio Abate e Mattia De Sciglio, i quali, spesso, hanno potuto approfittare di enormi spazi aperti venutosi a creare proprio perché la squadra si è mossa in maniera più coordinata e rapida. Nota di merito anche per Juraj Kucka, che, fino al momento in cui è stato in campo, aveva lottato come un leone contro il possente Geoffrey Kondogbia e ridicolizzato in più di una circostanza Juan Jesús, e per Mario Balotelli, il quale, sin dal momento del suo ingresso, ha messo sovente a repentaglio la porta difesa da Samir Handanović.
MAGGIOR CARATTERE. Il Milan, nel derby, ha dato retta al proprio allenatore ed ai propri sostenitori, tirando fuori gli attributi. La squadra molle e superficiale vista nei primi 180' di campionato, fortunatamente, nella stracittadina non ha messo piede in campo, lasciando spazio a quegli “11 leoni” invocati a più riprese dalla Curva Sud. Il Diavolo ha approcciato benissimo alla sfida, scendendo dal principio sul terreno di gioco con la giusta testa, motivata a fare del proprio meglio, con l'intenzione di fare la partita ed imporre il proprio gioco, la propria forza, all'avversario, che pur giocava con gran parte dello stadio 'Meazza' in proprio favore. Ieri, forse per la prima volta, il Milan visto in campo è stato il Milan di Siniša Mihajlović, la squadra che l'allenatore serbo sta cercando, con non poche difficoltà, di plasmare dallo scorso 3 luglio, ovvero da quando ha messo piede per la prima volta a Milanello. La strada intrapresa nel derby sembra essere quella giusta, l'importante, adesso, è continuare così.
NON SI PUO' ESSERE SEMPRE COSÌ SFORTUNATI. Inter-Milan, così come affermato dallo stesso Mihajlović, “è stata decisa da un episodio”. Il bilancio resta finora negativo, con soli tre punti conquistati in tre gare di campionato, ma si sono visti netti segnali di ripresa in una gara contraddistinta dalla sfortuna. I rossoneri, per esempio, avevano iniziato il derby con il piglio giusto, e, sfruttando delle rapide verticalizzazioni, si erano presentati per ben tre volte con Luiz Adriano dalle parti di Samir Handanović: l'imprecisione dell'attaccante brasiliano, ieri con le polveri bagnate, ha vanificato le ottime azioni corali della squadra rossonera. Il Milan, poi, nell'arco dei 90', ha rischiato davvero poco in difesa: eccezion fatta per una bella incursione di Icardi, stoppata da fenomeno da Diego López, nell'ultima azione del primo tempo, la rete della vittoria nerazzurra di Fredy Guarín è arrivata nell'unico, vero tiro in porta dell'Inter nella ripresa. Quando è entrato Mario Balotelli, poi, il Diavolo ha ripreso a creare occasioni da rete, e si è visto fermato soltanto dal palo. Con questo spirito di squadra, ed un gioco destinato a migliorare, la sfortuna, si spera, scomparirà.
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