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Dejan Stanković è ritornato quest'anno all'Inter, nelle vesti di dirigente, dopo una stagione passata ad Udine come vice di Andrea Stramaccioni sulla panchina friulana. Intervenuto sul sito ufficiale del club nerazzurro, www.inter.it, Stanković ha ricordato le sensazioni che provava nel corso della settimana pre-derby all'epoca in cui scendeva in campo al 'Meazza': “Quando da giocatore arrivava la settimana della stracittadina, si percepiva subito qualcosa di diverso. Quasi inconsciamente, si alzava il tasso di allerta. Questo non significava sottovalutare le altre partite, ma avvertire emozioni particolari. Anche da dirigente sento quel tipo di pressione e di tensione dopo aver vissuto insieme a tutto lo staff questi mesi di preparazione e di mercato”.
Stanković si è detto ottimista per i colori nerazzurri in vista del derby meneghino: “I nostri dirigenti hanno fatto un mercato spettacolare e sono sicuro che il mister, con tutta la sua bravura ed esperienza, sistemerà ottimamente la squadra, schierando la migliore formazione in campo. Non saremo di certo giudicati dopo questa gara, ma non vedo l'ora di viverla. È questa la sensazione dominante”. Nel 2009, in avvio di campionato, l'Inter vinse con un netto 4-0 in casa dei rossoneri, gara in cui Stanković fece letteralmente il Diavolo a quattro. “Ho visto derby in cui abbiamo dominato, mettendo sotto il Milan. Penso che in questo senso il 4-0 dell'agosto 2009 resterà nella storia. Abbiamo giocato dal primo all'ultimo minuto da favola. L'esultanza del 2006 – ricorda ancora l'ex centrocampista serbo - nasce invece il giorno prima della gara, quando durante le prove dei calci piazzati Mancini mi prendeva in giro perché non riuscivo a piazzare la palla dove volevo. In quella partita però ho fatto di tutto: l'assist sul primo goal, un colpo sotto il sette per il secondo e di nuovo un assist”.
Chiusura di intervista dedicata all'amico Siniša Mihajlović: “Con Siniša abbiamo vissuto davvero tante battaglie insieme, a San Siro ma anche in Nazionale e con la Lazio. Abbiamo vissuto momenti belli e brutti e per me lui è un riferimento anche nella vita privata. È più di un amico, è il padrino dei miei figli, è quasi come un fratello maggiore o uno zio e a lui porto grandissimo rispetto. Lo sa bene e per questo mi stima tanto. Lui conosce il vero Deki e sa bene come sono fatto, sarà così per sempre. Sono contento per lui, perché partendo da zero è arrivato ad allenare una big – ha concluso Stanković -, pur essendo ancora un allenatore giovane. Una volta, alcuni anni fa, dissi: 'Servirà solo del tempo perché Siniša alleni una grande squadra'. Avevo ragione. Nei 90 minuti di gara cercherò di batterlo”.
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