Tanti i milioni spesi ma poca la resa. Il mercato estivo del Milan non ha portato i frutti che la società rossonera sperava, anzi, l'aver speso tanti soldi rispetto alle ultime campagne acquisti, sembrava potesse dare la svolta ad una squadra che da troppo tempo vive in un limbo fatto di risultati e prestazioni altalenanti e poco convincenti.
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MERCATO MILAN: 90 milioni spesi e una squadra inadeguata
In estate il presidente rossonero ha ribadito la sua voglia di tornare ad investire indipendentemente dalla buona o cattiva riuscita della trattativa per la cessione delle quote societarie alla cordata rappresentata da Bee Taechaubol. Detto, fatto. Con il portafoglio pieno di soldi, il buon Galliani si è buttato a capo fitto sul mercato, cercando grandi giocatori per poter riportare in alto il Milan. Prima di questo, l'Ad rossonero aveva cercato di convincere Carlo Ancelotti a tornare a Milanello, progetto bocciato quasi sul nascere dallo stesso ex allenatore del Real Madrid. Tanti i nomi circolati per convincere il tecnico di Reggiolo, come quel Dani Alves che sembrava potesse arrivare ma che alla fine ha scelto di rinnovare con il Barcellona.
Scelto Sinisa Mihajlovic da una lista ristretta di papabili allenatori, Galliani è partito alla volta del Portogallo e di Montecarlo per cercare di prendere Jackson Martinez e Geoffrey Kondogbia, i due pezzi da novanta sui quali ricostruire il Milan. Ma qualcosa è andato storto, fatto sta che i due giocatori, dopo lunghi tira e molla, hanno preferito altre squadre alla corte serrata dell'amministratore delegato rossonero. Milan paradossalmente con il mercato bloccato ma con il portafoglio ancora pieno. Si è passati quindi, di forza, alle seconde scelte: Carlos Bacca e Andrea Bertolacci. Cinquanta milioni a Siviglia e Roma e il gioco è fatto. Mihajlovic ha i suoi rinforzi per l'attacco e il centrocampo. Non solo, l'inizio della preparazione si avvicina, e al Milan serve ancora un'altra punta, e allora ecco che arriva Luiz Adriano, pagato 8 milioni nonostante il suo essere prossimo alla scadenza di contratto con lo Shakhtar. I ritorni in rosa di Nocerino, Niang e Rodrigo Ely non costano nulla di cartellino, come l'arrivo del giovane Josè Mauri.
Parte la preparazione: qualche segnale preoccupante arriva subito, già con Alcione e Legnano, ma tutto sommato l'estate scorre tranquilla, tra due derby vinti e buone prestazioni in campo. Ma la squadra non è completa. Mihajlovic vuole un "suo" difensore, quel Romagnoli per il quale la Roma chiede 25 milioni. Tanti giorni di trattative, alti e bassi, ma alla fine il giovane centrale arriva a Milanello con un esborso tanto alto quanto le aspettative rossonere sul ragazzo. Per completare la rosa, inseguendo invano il sogno Ibrahimovic, poi diventato chimera, Galliani ha fiutato l'affare Kucka, che l'amico Preziosi proponeva a 4 milioni. Preso lo slovacco e messo a posto (?) il centrocampo, la ciliegina sulla torta è stata il ritorno in prestito del figliol prodigo Mario Balotelli.
Totale, 87 milioni spesi per una squadra rinforzata (?). Tanti soldi, ma qualcosa non si è combinato nel modo giusto. La squadra ancora non sembra essere equilibrata, difetta di personalità e ancora non si capisce bene quale tipo di gioco Mihajlovic voglia fare. A centrocampo, ad esempio, si è partiti con De Jong in mezzo per poi relegarlo in panchina a favore di un più tecnico Montolivo. Due giocatori diametralmente opposti, due idee diverse di interpretare il ruolo. Questa è un po' la sintesi dei problemi del Milan. Ai rossoneri manca un leader in mezzo, quel giocatore che può dirigere la squadra e indirizzarne la via. Manca di personalità oltre che di qualità, e questo deficit difficilmente poteva essere colmato dall'arrivo di uno tra Witsel e Soriano, tanto inseguiti quanto sedotti e poi abbandonati.
Ora non resta che aspettare. Non si può buttare tutto alle ortiche dopo soli tre mesi, il Milan non se lo può permettere. Sperando che la scossa arrivi, non si sa da chi o da cosa, ma che arrivi. Il più presto possibile.
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