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Nonostante siano state giocate solamente sei giornate di campionato, l’inizio balbettante dei rossoneri ha fatto emergere giá da qualche settimana diversi preoccupanti interrogativi sulla bontá della campagna acquisti estiva, tornata ad essere nuovamente dispendiosa dopo alcune sessioni di vacche magre (almeno per quanto riguarda il costo degli ingaggi).
Tutto ebbe inizio in un afoso weekend di metá giugno in cui il Milan collezionó due presunte figuracce che lo esposero a critiche feroci su tutti i fronti: parliamo ovviamente dell’acquisto prima annunciato e poi sfumato di Jackson Martinez e dell’estenuante derby di mercato che si consumava a Montecarlo a suon di milioni per l’acquisto di Kondogbia finito poi, sul filo di lana, sull’altra sponda del naviglio.
Giá ma siamo proprio sicuri, tre mesi e mezzo dopo, che quelle furono davvero due figuracce? Sicuramente si dal punto di vista mediatico ma dal punto di vista strettamente tecnico qualche giudizio sta iniziando a cambiare alla luce del rendimento dei due giocatori in questa prima parte di stagione.
Jackson Martinez, infatti, fatica ad integrarsi nell’Atletico Madrid e spesso il Cholo Simeone gli preferisce addirittura Fernando Torres che in rossonero non ha lasciato particolari tracce: 1 solo gol in 6 presenze nella Liga per Jackson Martinez ben al di sotto della sua media realizzativa con la maglia del Porto; peggio ancora in Champions League dove il suo score fa registrare 0 gol in 2 partite. Oltre ai gol il dato piú negativo é quello relativo ai minuti giocati che, nella Liga, sono stati al momento solamente 221 sui 540 disponibili.
Discorso non troppo diverso per Kondogbia a cui Mancini ha affidato sin dall’inizio le chiavi del centrocampo ma ha ricevuto in cambio risposte, al momento, non troppo convincenti; il giovane francese non sta certo brillando in nerazzurro dimostrando, per ora, di non valere tutti i soldi spesi in estate. Un esempio lampante é stato il derby dove per almeno un’ora di gioco, é stato surclassato nella sua zona di competenza da Kucka. Ovviamente il francese ha dalla sua la giovane etá ed un fisico imponente che fatica a smaltire i carichi di lavoro della preparazione estiva ma l’impatto con la realtá italiana resta negativo e gli é anche costato la maglia della nazionale francese.
Quelli che sarebbero dovuti essere i pilastri della ricostruzione del nuovo Milan, al momento, non sono piú un rimpianto e con il loro rendimento stanno riabilitando, almeno in parte, alcune scelte della dirigenza rossonera apparse inspiegabili in estate.
Nonostante questo, peró, non bisogna cullarsi troppo sul mal comune mezzo gaudio in quanto le perplessitá su alcune delle operazioni di mercato concluse dal Milan e, soprattuto, sul rapporto qualitá prezzo restano sotto gli occhi di tutti e, purtroppo, sono state confermate anche dal campo che resta pur sempre la cassazione del gioco del calcio.
Gaetano De Pippo
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