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MERCATO MILAN – Lo Zenit minaccia guerra per Witsel

Daniele Triolo

Il Milan rischierebbe, secondo il direttore generale dello Zenit, una denuncia alla UEFA per aver contattato Witsel senza il consenso della società

Il Milan rischierebbe, secondo il direttore generale dello Zenit, una denuncia alla UEFA per aver contattato Witsel senza il consenso della società

L'ultimo giorno di mercato, il Milan ha provato a rilevare Axel Witsel in prestito dallo Zenit: i rossoneri, come oramai noto, hanno richiesto il prestito oneroso (3 milioni) con diritto di riscatto fissato, mentre i russi hanno chiesto l'obbligo. Oggi, però, il direttore generale dello Zenit, Maxim Mitrofanov, ha parlato a 'Championat.com', spiegando di “non avere ricevuto proposte concrete da parte delle squadre italiane”, eccezione fatta per il Milan. “Appena prima della chiusura del calciomercato, il Milan ha provato a prendere Witsel, ma senza fare una proposta concreta. Soltanto negli ultimi due giorni di mercato hanno cominciato a trattare per il trasferimento. Ma la risposta è stata: 'Guardate l'orologio...'.Forse avevano già contattato l'agente”.

Lo Zenit ha anche manifestato l'intenzione di volersi rivolgere alla UEFA: “Un'occasione per parlarne alla UEFA? Juventus, Milan o qualche altra società dovrebbero essere sospese per un paio d'anni? Non lo so, però noi abbiamo i fatti e potremmo anche scrivere una lettera alla UEFA, dicendo che loro hanno negoziato con i nostri giocatori senza il nostro consenso – ha spiegato Mitrofanov -. Il trasferimento si può concretizzare solo quando ci sono le condizioni ottimali per tutti, club compreso. Se qualcuno vuole acquistare senza il nostro consenso, deve pagare l'indennità prevista nel contratto”.

Adesso, Axel Witsel ha due possibilità: rinnovare con il club russo, o andare via. Mitrofanov ne ha già parlato con il calciatore. “L'ultimo giorno ho parlato con Witsel. Abbiamo convenuto che ci sarebbero state due possibilità: o il prolungamento di contratto o la cessione ma solo se lui avesse insistito per andare via e solo in caso di offerta soddisfacente. Quando? Non importa, importa che l'offerta soddisfi il club. Lui ha ancora due anni di contratto e mi ha garantito che si impegnerà sempre al massimo per il club. Ha capito che nel calcio le cose non si fanno all'ultimo minuto, quando le squadre si presentano con figure vaghe e senza proposte concrete”.