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La 24^ edizione del 'Trofeo Luigi Berlusconi', disputatasi ieri pomeriggio a 'San Siro', e conclusasi con la vittoria dell'Inter sul Milan per 1-0 in virtù di una rete del francese Geoffrey Kondogbia, era molto attesa dai sostenitori rossoneri anche perché rientrava, dal 1', nel cuore della retroguardia di Siniša Mihajlović, il difensore centrale Philippe Mexés.
Il transalpino, va detto, era atteso come il salvatore della patria, in quanto la difesa del Milan, per gol incassati finora (14 in appena 8 gare disputate, al pari dell'Empoli), è la penultima del campionato di Serie A, ed ha fatto 'meglio' soltanto di quella del Carpi, che ne ha subiti ben 19. Inoltre va considerato come il giovane Alessio Romagnoli, 20enne dalle grandi ed ancora inespresse potenzialità, sul quale la società in estate ha investito la bellezza di 25 milioni di euro, abbia bisogno di una 'guida' esperta, un difensore navigato insieme al quale poter giocare ed esprimersi al meglio. Non che Alex non lo sia, ma la leadership in grado di trasmettere al gruppo Mexés rappresenta certamente una qualità da non sottovalutare.
Ebbene, contro l'Inter, Mexés ha ampiamente deluso. A prescindere dalla clamorosa indecisione con Romagnoli dalla quale, al 12', è scaturito il gol nerazzurro che avrebbe poi deciso il match e consegnato il Trofeo Berlusconi nelle mani delle giovani leve schierate da Roberto Mancini. Il francese, che sabato sera contro il Torino era stato convocato per la prima volta in campionato dopo aver smaltito una fastidiosa infiammazione al ginocchio, è sembrato più anarchico del solito, come se il lungo, forzato stop gli avesse, di fatto, offuscato il senso della posizione. Mexés ha sofferto moltissimo gli attacchi portati dagli avanti nerazzurri, facendosi spesso trovare impreparato; sovente è uscito in pressing alto, arrivando fino alla metà campo, mettendo però in difficoltà i compagni di squadra perché lento e macchinoso nei recuperi in chiave difensiva.
Più di qualche volta, per cercare di limitare a volte il vivace 18enne albanese Rey Manaj, altre volte il rapido Jonathan Biabiany, Mexés si è allargato sulle corsie laterali, fermandosi in fascia e lasciando, sistematicamente, il Milan scoperto al centro e quasi sempre in inferiorità numerica dinanzi gli attacchi interisti. Il 33enne francese, nei fatti, ha fallito la chance offertagli ieri pomeriggio da Mihajlović, pagando dazio ad una condizione atletica precaria: Mexés è visibilmente fuori forma, e non appare pertanto pronto per riprendere il suo ruolo da titolare, e da leader, nella difesa milanista.
Contro il Sassuolo, quindi, appare ad oggi improbabile che l'allenatore serbo possa concedergli una nuova opportunità, a meno che il francese non dimostri, negli allenamenti quotidiani, di migliorare giorno dopo giorno, soprattutto dal punto di vista fisico. Domenica, contro i sorprenderti neroverdi di Eusebio Di Francesco, spazio dunque dal 1' ad uno tra Cristián Zapata, Rodrigo Ely ed Alex: i tifosi del Diavolo giungono le mani e sperano per il meglio.
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