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MIHAJLOVIĆ E IL 4-3-3 DI RISERVA: ECCO LE POSSIBILI SOLUZIONI

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Lo scorso 3 luglio il tecnico serbo Siniša Mihajlović si insediava ufficialmente sulla panchina del Milan, con la ‘benedizione’, oltre che dell’amministratore delegato all’area sportiva rossonera, Adriano Galliani,...

Daniele Triolo

Lo scorso 3 luglio il tecnico serbo Siniša Mihajlović si insediava ufficialmente sulla panchina del Milan, con la 'benedizione', oltre che dell'amministratore delegato all'area sportiva rossonera, Adriano Galliani, anche di Silvio Berlusconi. Il Presidente è rimasto immediatamente colpito, sin dai primi vertici svoltisi ad Arcore dal carisma di Mihajlović e dalle sue doti di leadership, al punto tale che Berlusconi si è esposto in prima persona definendolo “il miglior acquisto del Milan” in questa stagione. Il mercato condotto, poi, dalla società rossonera, ha confermato le prime impressioni, giacché Galliani si è prodigato, e Berlusconi si è esposto economicamente, per accontentare quasi tutte le richieste dell'allenatore.

Probabilmente, l'idea tattica di Mihajlović è stata la chiave di volta per convincere Berlusconi a puntare con decisione sull'ex tecnico della Sampdoria: 'Miha', infatti, ama giocare con il 4-3-1-2, modulo tanto caro al Presidente, da sempre sostenitore delle squadre che schierano in campo un numero 10 'classico' dietro due punte vere. Un modulo, questo, sul quale Mihajlović sta insistendo sin dalle prime amichevoli estive: finora, Keisuke Honda è stato il trequartista titolare, con la coppia tutta nuova, e tutta sudamericana, Carlos Bacca e Luiz Adriano schierati da terminali offensivi. Nel corso della conferenza stampa di ieri, però, tenutasi alla vigilia della sfida in programma stasera alle ore 20.45 a 'San Siro' contro l'Empoli, Mihajlović ha anche aperto alla possibilità, durante l'anno, di variare la disposizione dei suoi uomini, specialmente in attacco.

La difesa a 4 ed il centrocampo a 3, naturalmente, restano due dogmi. I tre davanti, però, potrebbero anche partire 'in linea', un po' come avveniva, la scorsa stagione, sotto la guida tecnica di Filippo Inzaghi. Con tutta probabilità, questo modulo potrà essere visto sovente a partita in corso, mentre, per vedere un Milan schierato con il 4-3-3 sin dall'inizio, bisognerà aspettare il perfetto recupero fisico di Jérémy Ménez e M'baye Niang, attualmente fermi ai box per infortuni, alla schiena ed al piede destro, piuttosto fastidiosi. In conferenza stampa, intanto, Mihajlović ha parlato di Honda come possibile esterno destro, esattamente nella posizione ricoperta per gran parte del campionato 2014-2015. Ma il 4-3-3 potrebbe favorire l'inserimento nel tridente d'attacco anche di Giacomo Bonaventura, bravo a partire da sinistra, ed a ricoprire diligentemente tale posizione e lo stesso Ménez, che, quando gioca da attaccante esterno, ama giostrare largo sulla fascia mancina; a destra, invece, il modulo con tre attaccanti potrebbe consentire ad Alessio Cerci di ritagliarsi uno spazio importante sulla destra, giacché l'esterno di Valmontonte gradisce partire largo per poi rientrare sul piede forte ed andare alla conclusione a rete, a Niang, che potrà sfruttare le sue doti di corsa, velocità ed atletismo sulla fascia destra così come avveniva ai tempi di Massimiliano Allegri, e persino a Suso, qualora non venisse ceduto.

Addirittura, sia Carlos Bacca che Luiz Adriano, che, a quel punto, si giocherebbero il ruolo di attaccante centrale titolare, potrebbero essere 'adattati' sull'esterno, in virtù del gran movimento che fanno lì davanti. E c'è sempre un Mario Balotelli da valutare e sfruttare al massimo delle sue potenzialità. Insomma, Mihajlović, in chiave offensiva, ha davvero l'imbarazzo della scelta: spetta a lui, adesso, trovare l'assetto più congeniale per una squadra che vinca e convinca. Il pubblico, la critica, e, soprattutto, il Presidente.

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