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MIHAJLOVIĆ, IL MERCATO NON TI AIUTA: IL CENTROCAMPO E’ TUTTO DA INVENTARE

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Nonostante l’arrivo, sul finire dello scorso mese di giugno, di Andrea Bertolacci, costato ai rossoneri 20 milioni di euro, e quello ratificato venerdì, di Juraj Kucka, pagato 3 milioni al Genoa, tra i tifosi del Milan e gli addetti...

Daniele Triolo

Nonostante l'arrivo, sul finire dello scorso mese di giugno, di Andrea Bertolacci, costato ai rossoneri 20 milioni di euro, e quello ratificato venerdì, di Juraj Kucka, pagato 3 milioni al Genoa, tra i tifosi del Milan e gli addetti ai lavori rimangono, forti, delle perplessità sulla reale efficienza e funzionalità del centrocampo a disposizione di Siniša Mihajlović. Perplessità che, in maniera piuttosto evidente, sono emerse anche nelle prime due gare di campionato: a Firenze, De Jong e compagni sono stati triturati dal ritmo forsennato dei viola di Paulo Sousa; a 'San Siro', contro l'Empoli, il terzetto scelto dall'allenatore serbo non ha saputo imprimere il giusto ritmo alle proprie azioni, né tanto meno essere in grado di un cambio di passo quando la situazione lo richiedeva.

E proprio al termine della gara contro l'Empoli, la società aveva deciso di intervenire sul mercato per ovviare a questa problematica, mollando di colpo la pista che portava a Roberto Soriano della Sampdoria, che sarebbe stato l'ennesimo incursore nella rosa rossonera, e tornando con decisione a trattare Axel Witsel dello Zenit, centrocampista centrale tecnico ed in grado di giocare con regista davanti la difesa. Il mercato, però, non si è rivelato molto amico di Siniša Mihajlović: l'operazione Witsel si è arenata perché il Milan ha spinto per un prestito oneroso a 3 milioni di euro più diritto di riscatto a 22, mentre i russi, che dapprima hanno insistito per ottenere l'obbligo di riscatto, lo hanno infine bloccato a San Pietroburgo nella serata di ieri. Niente grande centrocampista dunque, ed ora toccherà al tecnico serbo cercare di trovare le giuste soluzioni ed i perfetti incastri per un centrocampo tutto da inventare.

Attualmente, il Milan ha a disposizione 9 centrocampisti: Bertolacci, Bonaventura, De Jong, Kucka, Mauri, Montolivo, Nocerino, Poli e, all'occorrenza, lo spagnolo Suso. Di questi, soltanto due, vale a dire i 'due capitani', De Jong e Montolivo, possono giocare davanti la difesa, nel ruolo di playmaker, seppur con le dovute differenze tecniche. Gli altri, eccezion fatta per Nocerino, maggiormente propenso a far legno, sono in possesso più o meno delle medesime caratteristiche tecniche: incursori abili ad inserirsi dalle retrovie in area di rigore, pronti a sfruttare l'ultimo passaggio. Quello è, forse, il grande problema del Milan: non ha, in rosa, un centrocampista che sia in grado di effettuare l'assist vincente. Contro l'Empoli, tanto per fare un esempio, Bacca, autore dell'unico gol su azione dei rossoneri, è andato in rete servito dall'altro attaccante, Luiz Adriano.

E non è finita qui. Perché il centrocampo rossonero, oltre che snobbato sul mercato, e da inventare sul campo, è anche da rivalutare, in termini di mercato e di morale. Perché, a fronte del mancato arrivo di Axel Witsel, o comunque di un altro grande centrocampista, sono rimasti in organico giocatori come Nocerino, che è in scadenza di contratto e che era stato inserito dal Milan sulla lista di partenza, o come Suso, dimostratosi talentuoso ma non ancora all'altezza, forse, di poter giocare da titolare in pianta stabile in una squadra che punta almeno alla qualificazione in Champions League. Inoltre, Mihajlović avrà altre due belle 'gatte da pelare': una porta il nome di Riccardo Montolivo, capitano, sulla carta, panchinaro di lusso, nella cruda realtà di questo periodo. Montolivo potrebbe avere chance di giocare titolare esclusivamente in luogo di De Jong, e deve recuperare molte posizioni nelle gerarchie dell'allenatore: non è un caso se, nell'ultima settimana di mercato, ha rischiato seriamente di andare via, all'Olympique Lione, con il quale c'era stata una concreta trattativa, o alla Lazio, con la quale si sarebbe potuto concretizzare uno scambio con il bosniaco Senad Lulić. L'altra, invece, è relativa alla situazione del giovane italo-argentino Mauri, prelevato a costo zero dal Parma, ma mai considerato, finora, da Mihajlović, che lo ha sempre spedito in tribuna. Nonostante gli abboccamenti con Atalanta, Chievo, Sassuolo e Carpi, alla fine il 19enne mediano è rimasto in organico, e dovrà farsi trovare pronto per convincere il tecnico a dargli un'opportunità per mettersi in mostra. Tutti, a questo punto, andranno recuperati: per il bene del Milan.

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