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MIHAJLOVIC pensa all’addio

Daniele Triolo

Dopo il pareggio contro il Verona, si mormora di possibili dimissioni per Sinisa Mihajlovic. Queste le motivazioni che spingerebbero il tecnico a mollare

In questo particolare periodo della stagione, Milan-Sampdoria dello scorso sabato 28 novembre rischia di diventare una splendida eccezione alla regola che vede, al contrario, la squadra rossonera versare in serie difficoltà. Nelle ultime cinque partite, il Milan ha difatti segnato appena 5 reti, conquistato 6 punti sui 15 disponibili e visto allontanarsi, in maniera forse definitiva, la zona Champions League: la squadra gioca male, spesso sbaglia l'approccio alle gare e non sembra in grado di uscire, in breve tempo, da questa situazione piuttosto complicata.

Questo, malgrado i tentativi di Sinisa Mihajlovic, condottiero rossonero, di risolvere le continue problematiche palesatesi nel corso di questa stagione: il dualismo tra Riccardo Montolivo e Nigel de Jong, in primis; il modulo con il trequartista rivelatosi inadeguato agli uomini a disposizione, poi; l'incapacità dei suoi ragazzi di mantenere una costante concentrazione mentale per più di due partite consecutive e, sovente, anche nell'arco dei 90' di una singola gara. Insomma, per l'ex tecnico della Sampdoria, la vita in rossonero non è propriamente quella che aveva a lungo sognato.

Dopo il pareggio incamerato ieri pomeriggio a 'San Siro' contro l'Hellas Verona, fanalino di coda di Serie A, adesso, per il Milan e per Mihajlovic l'occasione per salvare una stagione fin qui fallimentare ci sarà giovedì sera, quando, alle ore 21.00, i rossoneri saranno a 'Marassi' per affrontare la Sampdoria per gli ottavi di finale di Coppa Italia. In caso di insuccesso, per Mihajlovic potrebbero chiudersi definitivamente le porte del Milan. A meno che, voce che si sta diffondendo con insistenza nelle ultime ore, il tecnico serbo non decida di giocare d'anticipo rispetto le possibili decisioni societarie, e di rassegnare delle dimissioni che avrebbero del clamoroso.

Mihajlovic, in queste ore, sta covando difatti numerosi malumori. L'allenatore, per esempio, sente di avere tutta la stampa contro. Questo ambiente definito 'strano', 'pesante', sia da Mihajlovic che dai calciatori, lo si avverte, a Milanello e dintorni, da inizio stagione ma, secondo Mihajlovic, i giudizi dei cronisti ogni qualvolta il Milan scende in campo, sia che vinca sia perda, non sono mai teneri, talvolta anche 'indirizzati' a demolire psicologicamente una squadra (ed un tecnico) che, al contrario, avrebbero bisogno di continuo sostegno.

Poi, c'è il capitolo legato al rapporto freddo venutosi a creare con la tifoseria. I sostenitori del Diavolo, in realtà, più che con Mihajlovic ce l'hanno con Adriano Galliani, giudicato il vero artefice di anni di insuccessi del Milan, e reputato incapace a condurre il mercato da qualche stagione a questa parte. Questo clima di tensione, però, si ripercuote anche sul lavoro dell'allenatore, che non sente più il calore ed il tifo degli appassionati rossoneri i quali, a dir la verità, avevano accolto Mihajlovic con una punta di distacco, a luglio, per via del suo passato interista in campo ed in panchina, come vice di Roberto Mancini. Figurarsi adesso, che i risultati non arrivano, quanto possa essere sceso ai minimi storici il gradimento di Mihajlovic presso la tifoseria.

Infine, ultimo ma non per ordine di importanza, Mihajlovic non si sente più protetto dalla società. Mentre a luglio Silvio Berlusconi lo aveva accolto come salvatore della patria rossonera, definendolo senza mezzi termini 'il miglior acquisto stagionale' e unico uomo in grado di risollevare uno spogliatoio disastrato, con il passare dei mesi Mihajlovic sembra aver esaurito tutto il credito c le ultime, sconcertanti prestazioni del suo Milan non hanno fatto altro che acuire l'insoddisfazione di Berlusconi verso il suo tecnico, del quale, per altro, non apprezza neanche il modo di comunicare. Mihajlovic, in sostanza, gode soltanto della protezione di Adriano Galliani, unico dirigente rimastogli vicino ma che, messo alle strette dal Cavaliere, potrebbe essere costretto a schierarsi contro il serbo qualora la situazione dovesse precipitare tra giovedì e domenica a Frosinone. Tutti motivi che, secondo Mihajlovic, varrebbero bene un passo indietro.