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MIHAJLOVIC, rapporti tesi con Curva e società

Sinisa Mihajlovic Milan
Sinisa Mihajlovic non vive giorni sereni: il Milan ha digerito a fatica le sue scelte anti Crotone, mentre la Curva ha annunciato contestazione …

Daniele Triolo

Nonostante la bella, larga e rotonda vittoria contro la Sampdoria in campionato, dove, con il 4-4-2 e M'baye Niang titolare, il Milan sembra aver trovato il giusto assetto, ed il passaggio del turno in Coppa Italia (seppur dopo i tempi supplementar) contro il Crotone, il tecnico serbo Sinisa Mihajlovic non vive giorni propriamente sereni sulla panchina rossonera. Anzi, a ben guardare, quella fiducia che la società aveva profuso in lui sin da luglio, ed il credito presso cui godeva presso la tifoseria, malgrado il suo passato interista, sembrano essersi gradualmente dissolti.

Quello che, in società, non sembrano digerire, è l'atteggiamento da 'uomo tutto d'un pezzo' di Mihajlovic. Quell'atteggiamento che, però, era stato ampiamente preso in considerazione dai vertici societari a giugno, quando il club di Via Aldo Rossi decise di virare sull'ex allenatore della Sampdoria per risollevare le sorti del Milan, e soprattutto, riprendere in mano uno spogliatoio che, sotto le gestioni tecniche di Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi, appariva in condizioni disastrate. Dinanzi le critiche (sempre all'ordine del giorno quando si ha la fortuna, il privilegio, ma anche l'onere, di allenare il Milan), Mihajlovic difatti quasi sempre palesando un certo nervosismo, trincerandosi dietro risposte enigmatiche, talvolta replicando, in maniera piuttosto piccata, ai cronisti che azzardano chiedergli qualche ulteriore spiegazione sulle sue scelte, e sui suoi comportamenti. In campo e fuori.

E che dire, poi, delle continue frecciatine lanciate, con chirurgica precisione, al Presidente Silvio Berlusconi? “Capisce di calcio, ci confrontiamo, ma decido io”, il pensiero ripetutamente espresso da Mihajlovic: legittimo, per carità, e sacrosanto, in quanto il tecnico è pagato per allenare la squadra, schierarla in campo, ed ottenere i risultati richiesti, ma, nell'esposizione, spesso l'allenatore dimentica di portare il dovuto rispetto a chi, poi, per quel lavoro lo paga profumatamente. La società, compreso l'amministratore delegato Adriano Galliani, suo principale 'endorser', non ha poi gradito le ultime scelte di Mihajlovic che, lasciando a casa sei giocatori alla vigilia del match di Coppa Italia contro il Crotone, aveva dimostrato, in pratica, di snobbare un trofeo che, in casa rossonera, manca dal 2003, e che viene visto come uno dei principali obiettivi stagionali. Uno 'strappo' certificato, poi, dal dietrofront di Mihajlovic, il quale, dopo confronto con Galliani, ha 'ceduto', convocando Giacomo Bonaventura e Riccardo Montolivo, che poi hanno salvato la faccia del Milan contro la compagine pitagorica, assieme al ritrovato Niang.

L'atteggiamento di Mihajlovic, adesso, non piace nemmeno ai tifosi, che cominciano a domandarsi se, così facendo, questo Milan possa effettivamente fare strada, ed inaugurare un progetto realmente vincente. Il 'Barone', Giancarlo Capelli, capo storico della Curva milanista, , e che le critiche della parte calda del tifo rossonero sono dirette alla società, rea di non essersi dotata di un vero direttore sportivo. D'altro canto, è stato evidenziato dalla Curva Sud come, in effetti, a volte Mihajlovic ecceda nelle sue dichiarazioni, definite “poco delicate, inopportune, che andrebbero evitate”. Ecco perché, già in occasione della trasferta del 'Braglia' contro il Carpi, la tifoseria organizzata ha annunciato la contestazione.

L'unica strada, per Mihajlovic, per convincere la società ed i tifosi di essere realmente l'uomo giusto per riportare in auge questo Milan è di conquistare risultati, tanti, di seguito. Vincendo, e convincendo, sotto il punto di vista del gioco, e risollevando il Diavolo in classifica. Magari, ogni tanto, smussando dei lati 'oscuri' del suo carattere, seppur senza snaturarsi.

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