Primo il modulo, ora gli uomini. Per Sinisa Mihajlovic finalmente i nodi sembrano arrivare al pettine. I notevoli miglioramenti visti nel secondo tempo di Frosinone, hanno una causa semplice ma allo stesso tempo decisiva: l'aver trovato gli uomini giusti nei ruoli giusti.
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MIHAJLOVIC sorride: dopo il modulo, ecco gli uomini
Il modulo, l'ormai consueto 4-4-2, è diventato quello più affidabile e più performante in relazione agli elementi presenti nella rosa rossonera. Ma spostando l'analisi sui singoli, non si può non notare che alcuni cambiamenti in campo operati da Mihajlovic siano stati fondamentali per l'inversione di rotta. L'abbassamento della posizione di Montolivo, ottimo recuperatore di palloni ma non ispiratissima fonte di gioco, che ha portato il capitano ad essere una vera e propria guardia del corpo dei due centrali di difesa, ha permesso ai due terzini, De Sciglio ma soprattutto Abate, di poter essere sgravati dai compiti puramente difensivi, permettendo ai due di poter essere decisivi anche in avanti, allargando il gioco della squadra. L'inserimento poi a centrocampo di Keisuke Honda, ha dato ulteriore equilibrio ai rossoneri: l'uscita dagli undici di Cerci, che in gara corre e si sbatte ma copre poco e non riesce sempre a saltare l'uomo, cioè la sua caratteristica principale, e la presenza del numero 10 giapponese, ha dato al Milan quella compattezza e quella imprevedibilità che serviva, oltre una solida copertura ad Abate che con Cerci di fronte doveva solo difendere.
Nei quattro di centrocampo si trova benissimo anche Andrea Bertolacci, che come a Genova, non disdegna la posizione centrale che gli permette di mettere lo zampino in ogni azione offensiva rossonera. Sinisa Mihajlovic sembra dunque aver finalmente trovato la formula giusta e gli uomini giusti. Almeno fino al mercato di gennaio che potrebbe portare un nuovo centrocampista al posto di De Jong e Nocerino candidati alla cessione. Il ritorno in campo dalla squalifica di Kucka, unito all'arrivo di Kevin Prince Boateng e ai recuperi di Mario Balotelli e Jeremy Menez, il Milan di gennaio potrebbe essere molto diverso dall'attuale. Toccherà a Mihajlovic trovare la combinazione giusta e vincente del Milan che verrà.
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