- Calciomercato
- Redazione
archivio2015
4-3-3 o 4-4-2? Nel corso della conferenza stampa della vigilia della partita contro il Chievo, l'allenatore del Milan, Siniša Mihajlović ha spiegato il perché, ora, ritiene opportuno giocare con il tridente, ed il perché, prossimamente, lancerà il modulo con due punte centrali. “Se parto così (con i due attaccanti, n.d.r.) e non sblocco il risultato, o vado sotto e devo cambiare qualcosa ,adesso non posso mettere una punta in più. Per questo non lo faccio, adesso bisogna pensare a fare a fare le cose logiche. L’altro giorno sentivo Allegri che ha problemi di abbondanza: beato lui – ha sottolineato Mihajlović -, è bello avere così tanta scelta. Posso dirvi però che quando torneranno gli attaccanti passeremo certamente al 4-4-2”. L'allenatore ha anche illustrato ai cronisti presenti nella sala stampa di Milanello la situazione degli attaccanti rossoneri attualmente infortunati, vale a dire Mario Balotelli, M'baye Niang e Jérémy Ménez: “Su Mario i dottori stanno facendo di tutto, purtroppo la pubalgia è una cosa altalenante, lui continua a lavorare bene con esercizi specifici, ma ancora non riesce a correre normalmente. Sinceramente non so quando potrà tornare. Niang, se tutto va bene domenica lo portiamo in panchina – ha rivelato Mihajlović -. Ménez? Sta facendo una cura di sei settimane per un’infezione, è iniziata da due. Se tutto va bene lo avremo a gennaio”. Il tecnico ha anche parlato di Cerci: “Con il 4-3-1-2, lui poteva solo fare la seconda punta adattata. Con questo modulo invece è in campo nel suo ruolo e io lo conosco da Firenze. Deve ancora crescere da un punto di vista dell’atteggiamento a volte non sembra che dia tutto, però è uno dei pochi giocatori che saltano l’uomo e questa è una cosa da sfruttare. E’ presto per dire che Cerci è tornato però, io so che lui può e deve fare molto di più, giocando avrà ancora più fiducia e crescerà”. Su Honda, infine, Mihajlović ha riportato come il giapponese stia bene, possa essere utile in entrambi i moduli ma che, per giocare, “deve essere più incisivo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA