Ieri sera il Milan è sceso in campo, per la prima volta in stagione, con un modulo diverso dal 4-3-1-2. Una scelta dettata da due necessità, i problemi sulla trequarti e i tanti, troppi infortuni, delle punte centrali. Nonostante una partita mediocre Sinisa Mihajlovic è sembrato soddisfatto dalla disposizione in campo della squadra, ma a nostro avviso il tecnico farebbe meglio a passare al un più classico 442, ecco i nostri #3motivi:
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MILAN, #3MOTIVI per non insistere sul 433 e passare al 442
1) Manca un esterno destro offensivo: Alla prima da titolare, Alessio Cerci ha mostrato ancora una volta tutti i suoi limiti e le difficoltà di inserimento nel Milan. L'ex Torino è parso spaesato e abbandonato a sé stesso, largo sulla destra. Nel secondo tempo, poi, a tratti è stato dannoso visti i pochissimi palloni toccati e la poca propensione al sacrificio. Il problema vero, però, è che al momento in quel ruolo il Milan non ha un'altro giocatore da proporre se non Keisuke Honda, che però per caratteristiche non è adatto a fare l'esterno di un tridente.
2) Un centrocampo a quattro darebbe più equilibrio: Nonostante un Bertolacci in ripresa e un Kucka sempre affidabile il Milan fatica a costruire gioco e soprattutto, ha dimostrato fin troppo spesso come i centrocampisti vadano spesso in difficoltà quando devono coprire. Un centrocampo a quattro permetterebbe di giocare con De Jong in campo, al fianco di Montolivo e di esaltare le caratteristiche di Bonaventura che funziona bene da esterno offensivo o da mezz'ala, ma è anche a suo agio come esterno di un centrocampo a quattro e anzi, proprio in quel ruolo ha fatto grandi cose con l'Atalanta. Sulla destra Kucka e Poli offrono le garanzie necessarie con il loro dinamismo. Resterebbe da sistemare Bertolacci, ma l'ex Genoa il meglio di sé lo ha dato da interno e un posto per lui, ruotando gli uomini, si potrebbe trovare senza troppi problemi.
3) Serve maggior peso in area: Ieri Carlos Bacca è stato bravissimo, ha avuto una singola vera occasione e l'ha sfruttata nel miglior modo possibile, ma poi si è visto pochissimo. Non parliamo di Luiz Adriano, assente ingiustificato per tutta la partita. Entrambi però hanno avuto pochi palloni giocabili e soprattutto hanno dovuto sfidare da soli tutta la retroguardia granata. In questo senso avere due punte in campo farebbe molto comodo, una potrebbe stabilmente attaccare la profondità e soprattutto i due attaccanti potrebbero dialogare tra loro nello stretto creando tenendo in maggior apprensione le difese avversarie.
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